I sogni di Fiumicino in un’incubatrice di 20 metri quadrati

19 maggio 2014 | 04:52
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I sogni di Fiumicino in un’incubatrice di 20 metri quadrati

“Easy al volo”, approvata la delibera per uno sportello del Comune in aeroporto. Carte d’identità a vista per chi parte e informazioni per chi arriva. L’idea è buona, ma a livello territoriale siamo all’anno zero

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Delibera n. 56 del 30 aprile. Apertura del servizio di sportello “Easy al volo”, cioè un punto informativo all’interno dell’aeroporto Leonardo Da Vinci per andare incontro alle esigenze dei viaggiatori in partenza che avessero bisogno di una carta d’identità “a vista”, e per fornire assistenza e indicazioni ai viaggiatori in arrivo, con l’obiettivo di intercettare i turisti e spingerli verso Fiumicino.La richiesta è stata fatta direttamente da Adr al Comune, che con questa delibera di giunta ha colto la palla al balzo e, stante la gratuità della location dentro l’aeroporto fornita da Adr, dovrà preoccuparsi solo – si fa per dire – di mettere il personale competente e in grado di assolvere il compito. Il che significa saper parlare almeno due lingue oltre ad un italiano di qualità ed avere un grado di istruzione che assicuri la capacità di descrivere al meglio le possibilità offerte dal territorio.

Fin qui la notizia, e non possiamo che applaudire. Era da tempo che si cercava di mettere in piedi questo “anello mancante”, ed ora si è fatto un passo in avanti. Va in più considerato che quello di prossima attivazione non sarà solo un info-point, ma oltre a fare carte d’identità si trasformerà in un vero e proprio sportello comunale, al servizio dei cittadini tutti.

Passiamo però alle note dolenti. O meglio, a tutto ciò che sarebbe (è) indispensabile fare – e che oggi manca totalmente – per dare senso compiuto a un’iniziativa che non può e non deve rimanere solo sulla carta. Nella delibera le finalità sono spiegate bene: “consentire al viaggiatore che transita di conoscere e apprezzare i siti archeologici, i siti storici e caratteristici sparsi nel territorio, gli stabilimenti balneari e le eccellenze enogastronomiche territoriali”. Quei siti di cui si parla, però, dovrebbero essere tutti sempre aperti (attualmente il museo delle navi e la necropoli non lo sono, il porto di Traiano è inaccessibile), le realtà balneari sono in molti casi indietro di anni quanto a ricettività e qualità dei servizi, le eccellenze enogastronomiche sono lasciate a se stesse, senza un’organica presentazione (pensiamo ad esempio ad una ipotetica “Strada del pesce”, dove piatti e peculiarità siano presentati uno ad uno ma in un contesto organico e – è il caso di dirlo – appetibile). Bene l’idea, dunque, ma bisogna mettersi al lavoro subito per darle sostanza. Convocare un tavolo di concertazione tra attività alberghiere, ristorazione, balneari e responsabili dei siti archeologici con lo scopo dichiarato di proporre qualcosa di nuovo da presentare ai “visitatori” del Da Vinci. Una sorta di “stati generali” di Fiumicino.

A quel punto il prodotto-Fiumicino potrebbe essere venduto anche a livello nazionale. E magari coinvolgere i comuni limitrofi più sensibili a questi temi: Ostia con i suoi scavi, Cerveteri (fino anche a spingersi a Tarquinia) con le sue necropoli, così da costruire un’offerta globale ancora più appetibile per uno straniero, che potrebbe passare 48 ore dalle nostre parti e i restanti 45 giorni nella bolgia capitolina. Alcune location sono eccezionali cornici per eventi artistici (il teatro di Ostia Antica, il castello di Santa Severa), che potrebbero essere organizzati in modo da diventare veri e propri appuntamenti internazionali.

Fare “rete” potrebbe essere la carta vincente. Non pensando solo all’aeroporto, ma anche al porto. Quello esistente, di Civitavecchia, e le chance future con Porto commerciale in costruzione a Fiumicino. Quest’ultima rimarrebbe comunque centrale nel progetto, diventando la porta – dal mare o dal cielo – per immergersi in tutto il territorio.Quei 20 metri quadrati che il Comune ha chiesto ad Adr, insomma, potrebbero essere l’incubatrice dei progetti di crescita futuri dell’intero territorio. Teniamo la spina ben attaccata, e alimentiamo il sogno.
Angelo Perfetti

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