Alzheimer, caos burocratico a Genzano

28 maggio 2014 | 16:12
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Alzheimer, caos burocratico a Genzano

Struttura ancora chiusa. La regione Lazio ha deliberato. Il comune di Genzano ha dato l’ok. E cosa manca? Il sopralluogo della Asl Roma H

Il Faro on line – Un cambio nome. Una diversa dizione. Sinonimi e contrari. Siamo alla follia burocratica completa. Perché è solo questo il motivo per cui centinaia di persone, malate di Alzheimer, non possono essere assistite nel centro specializzato di Genzano. “Riconversione posti letto in nuova formula” è esattamente la causa per cui il centro è stato chiuso. Venti posti letto, in cui i pazienti soggiornano tre mesi, durante i quali vengono curati, socializzano e si stabilizzano potendo tornare così alle loro famiglie e lasciando il posto ad altri malati. Un turn over che consente a chi soffre di questa terribile malattia di avere un sospiro di sollievo. E aiuta le famiglie dei malati a seguire i loro cari. E dopo l’out out, la struttura è stata completamente adeguata affinchè abbia tutti i requisiti richiesti dalla legge. La regione Lazio ha deliberato. Il comune di Genzano ha dato l’ok. E cosa manca? Il sopralluogo della Asl Roma H. Ovvero manca che un dipendente dell’azienda sanitaria locale esca dalla sede di lavoro, si rechi sul posto e certifichi che la struttura è idonea. Una “presa in giro” che dura dal 23 dicembre dell’anno scorso. L’Associazione Amici Alzheimer Onlus, per il momento ha ancora la speranza che la questione si “sblocchi” e che finalmente i loro cari possano essere seguiti da medici specializzati, ma qualche dubbio che ci siano motivi diversi a rallentare l’apertura del centro comincia ad insinuarsi nelle menti delle tante famiglie che soffrono nel vedere i loro familiari senza nessun tipo di assistenza. Sono soli. E credo che non ci sia niente di più brutto al mondo di essere soli nel dolore e nella sofferenza. Abbiamo parlato con il presidente dell’associazione Claudia Martucci, una donna dolcissima, ma combattiva e che non si arrende. Abbiamo chiesto nomi, ma ha preferito tacere. Non vogliono fare “guerre” ad personam. Chiedono solo di essere aiutati. E noi abbiamo deciso di rispettare questa loro volontà. Portando alla luce un grande problema, senza indagare ulteriormente. Una grande sensibilità che merita di essere rispettata. Nella speranza che qualcuno smetta di giocare a scaricabarile sulla salute dei cittadini.

Concetta Marra