Russo D’Auria: “Sui chioschi assordante silenzio del Comune”

2 giugno 2014 | 03:36
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Russo D’Auria: “Sui chioschi assordante silenzio del Comune”

Il leader di Gil: “La legalità va rispettata, ma il lavoro in questo periodo storico diventa sacro. C’è un tempo per tutto…”

Il Faro on line – “E’ inaccettabile che le Istituzioni siano in grado di dialogare a tutti i livelli quando si tratta di coordinarsi per metterci le mani in tasca, e poi viaggino ognuna per proprio conto quando si tratta di tutelarci. E’ un atteggiamento pilatesco”. A parlare è Mario Russo D’Auria, leader di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino), che entra nel merito del discorso sui sequestri dei chioschi. “Premesso che la legalità va rispettata, il caso dei chioschi è singolare, per tanti motivi. Nono solo perché proprio dal Faro on line abbiamo saputo che una sentenza del Consiglio di Stato afferma la legittimità dell’operato dei concessionari, ma anche se non fosse stato così, ci sono tempi e modi per far rispettare le leggi.

Intanto non si distrugge un’economia territoriale marittima proprio a ridosso della stagione estiva; casomai si fanno questi interventi sotto Natale e si da il tempo di mettersi in regola. Secondo poi, se il principio di base è che c’era una delibera comunale di affidamento sbagliata, perché prendersela direttamente con i concessionari prima che con il Comune? E il Comune, in tutto questo, dove sta?

Non mi venissero a dire che sono decisioni del centrodestra – prosegue Russo D’Auria – perché con questa storia ci hanno scassato non dico cosa… Per me esiste il Comune, chiunque ci sia dentro. Il Comune delibera, il Comune prende i nostri soldi. Non mi risulta che Canapini voleva le tasse e  Montino le restituisca alle famiglie… Qua non si parla di destra e sinistra, si parla di Istituzioni. E l’Istituzione Comune avrebbe dovuto essere in prima linea nella difesa del lavoro di un intero settore, ma invece non l’abbiamo visto. Almeno ora che si è capito che ci sono i presupposti giuridici per dissequestrare tutto, faccia uno sforzo e faccia sentire la propria voce. E poi mandi i vigili a controllare che sia tutto in regola, ma a ottobre. E a quel punto senza pietà. I furbetti non ci sono mai piaciuti, ma nemmeno sparare nel mucchio l’abbiamo mai considerata una buona cosa. Soprattuttto se in quel mucchio ci sono ragazzi e ragazze (e oggi come oggi anche disoccupati e cassintegrati) che aspettano l’estate per crearsi un minimo di economia”.