“Latina senza cultura. Manca persino l’assessorato”

9 giugno 2014 | 03:03
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“Latina senza cultura. Manca persino l’assessorato”

Sollecitazione dell’associazione RinascitaCivile: “Il Comune investa sui giovani”

Il Faro on line – Dal Direttivo dell’associazione RinascitaCivile, a firma di Ferdinando Cedrone,  riceviamo e pubblichiamo. “Qual è il futuro di Latina? Una città che non è attenta alla cultura, non è attenta ai giovani, non investe nelle nuove generazioni, può crescere?  Da tempo RinascitaCivile sollecita l’ Amministrazione Comunale a dare risposte adeguate in termini di interventi concreti. Da cittadini insieme per il bene comune stimoliamo dibattiti per sensibilizzare sui temi importanti per lo sviluppo della nostra città, considerando come questo debba necessariamente passare per una crescita culturale.  

La realtà è che Latina è il fanalino di coda delle città italiane per la qualità della vita.  Latina non ha neanche un assessorato alla cultura. Qui da noi la cultura è bistrattata da una classe politica tutt’altro che lungimirante, che forse pensa che “con la cultura non si mangia” senza sapere che senza la cultura si muore. Questa città è sede universitaria eppure non ha una Biblioteca Comunale efficiente, fruibile, adeguata alle esigenze degli studenti. La Biblioteca Aldo Manuzio ha posti insufficienti rispetto alle richieste e gli studenti devono sgomitare per sedersi mettendosi in fila prima dell’orario di apertura e poi, una volta dentro, la mancanza di aria condizionata, con il caldo della stagione, determina una situazione insostenibile soprattutto in questo periodo di esami di maturità e di esami universitari.  

RinascitaCivile ritiene che il disinteresse e l’abbandono in cui versa la Biblioteca Comunale A. Manuzio di Latina siano sintomatici del degrado di questa città.  Consideriamo vergognosa questa condizione più volte denunziata dagli stessi studenti, inascoltati, al punto da rivolgersi anche alla nostra associazione, e chiediamo un intervento immediato per ripristinare immediatamente almeno quelle condizioni di decoro e vivibilità umane che rappresentano la normalità e sono diritto di ogni cittadino”.