Rapporto Ecomafie, il Lazio è quinto

13 giugno 2014 | 21:07
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Rapporto Ecomafie, il Lazio è quinto

Il Faro on line – “Nel 2013 nel Lazio sono state accertate 2.084 infrazioni, che rappresentano il 7,1% del totale nazionale, ossia 5,7 illegalita’ al giorno. La regione e’ tristemente, per il terzo anno consecutivo, al quinto posto nazionale per reati ambientali accertati, subito dopo le tradizionali regioni a presenza mafiosa”. Cosi’ una nota di Legambiente a proposito del rapporto Ecomafia 2014.

“A questo – si legge ancora – si aggiunge il dato provinciale che vede Roma salire dal terzo posto del 2012 al secondo in assoluto nel 2013, con 1.200 illeciti, dietro solo a Napoli. L’andamento del trend dei dati relativi alla regione Lazio, segue quello registrato sul piano nazionale, dove il numero dei reati accertati e’ in flessione del 14% rispetto allo scorso anno, merito soprattutto del crollo degli incendi boschivi”.

“L’enorme numero di reati ambientali nel Lazio sia il motivo fondamentale per non abbassare la guardia nei confronti dell’eco-criminalita’- dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio – che come raccontano le piu’ recenti indagini condotte dalla magistratura e dalle forze dell’ ordine, si connota sempre piu’ di diverse sfumature. C’e’ un forte bisogno di contrastare l’illegalita’ attraverso un rilancio di economie sane, educazione alla legalita’ e responsabilita’ condivise. I dati allarmanti riguardano tristemente tutto il territorio e al numero impressionante di infrazioni a Roma e provincia si aggiunge la drammatica crescita esponenziale di illeciti nella provincia di Latina e Frosinone. È fondamentale tenere altissima la guardia di fronte al ciclo del cemento, dei rifiuti, ma anche nelle nuove frontiere come le agromafie. Va nella giusta direzione l’istituzione da parte della Regione dell’Osservatorio sulla sicurezza e la legalita’, della consulta Ambiente e Legalita’, nonche’, sui rifiuti, l’abolizione del vecchio scenario di controllo e lo stanziamento di fondi sulla raccolta differenziata per l’avvio di una nuova gestione virtuosa del ciclo sul territorio laziale; queste e altre buone dinamiche devono ora accelerare per non cedere di un metro alle ecomafie”.