Sei de portodanzio se…: solidarietà e fede nella giornata di Sant’Antonio

14 giugno 2014 | 19:08
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Sei de portodanzio se…: solidarietà e fede nella giornata di Sant’Antonio

“Siamo molto soddisf atti – hanno dichiarato i tre promotori – questa è la nostra città. Le attività commerciali sono in difficoltà, sia al centro sia nelle periferie, ma c’è chi come noi vuole reagire”

Il Faro on line – Un grande successo ieri per la seconda edizione di “Sei de portodanzio se…”, andata in scena nel giorno dedicato al Patrono della città di Anzio, Sant’Antonio. Tutti, rigorosamente, con la maglia ufficiale a sancire che il proprio cuore sta qui, nella cittadina che diede i natali all’imperatore Nerone. Ma anche a dare supporto alle famiglie bisognose, ai bambini in emergenza sociale, ospiti della Coccinella, la cooperativa sociale Onlus che si occupa, proprio, di dare ospitalità, protezione e cure a coloro che non hanno una famiglia dove crescere serenamente.
Dunque un doppio fine, stavolta, per l’iniziativa riproposta dagli organizzatori, tre giovani di Anzio,
Augusto Valerio, Maurizio Rogai e Stefano Delia, che hanno avuto il merito di riunire in piazza
centinaia di persone, portodanzesi doc, a condividere ricordi, emozioni, solidarietà e,
naturalmente, la fede verso S. Antonio. Tutti pronti, con un sacchetto di prodotti per l’igiene
personale da destinare alle famiglie ospitate da La Coccinella, per la foto ricordo. Ma se a marzo
il luogo scelto dagli organizzatori era stato lo scorcio delle Grotte di Nerone, luogo tanto caro agli
anziati, stavolta cornice dello scatto da conservare negli annali della città è stata la Chiesa
dedicata al Patrono, come per suggellare l’identità popolare che non può prescindere da quella
religiosa.

Centinaia di sorrisi, la benedizione dei presenti, poi il click finale e, immancabile l’intonazione
“Evviva Sant’Antonio” seguito dall’altro “Anzio, Anzio, Anzio!”. A seguire la processione e la
fiaccolata con l’effige del santo per le vie cittadine, alla quale hanno preso parte i partecipanti di
“Sei de portodanzio se…” e i fedeli. Ingiustificati, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale
che hanno preferito non prendere parte all’iniziativa e attendono, semmai, i festeggiamenti in
onore di S. Antonio previsti per l’ultima domenica di giugno. Quando, come di consueto, si
svolgerà la tradizionale ed emozionante processione a mare. E quando, come di consueto, è
attesa la sfilata delle autorità per le vie della città. In effetti però, vale la pena sottolinearlo, il
giorno dedicato al protettore di Anzio è proprio il 13 giugno, quindi ieri.

Polemiche a parte, è stata proprio una bella giornata; dopo la foto ricordo gli organizzatori hanno
proiettato sulle mura di uno dei palazzi storici di Piazza Pia le foto di Anzio antica, gli scorci della
famosa Perla del Tirreno, i ricordi della guerra, quelli dello Sbarco Alleato, il Paradiso sul mare, il
sogno di avere un casinò alle porte di Roma e le foto di Giulio Rinaldi, il grande campione di
pugilato anziate che la città ha tanto a cuore. “Giulio, Anzio non ti dimenticherà mai!”. Intorno tutti i negozi aperti, ristoranti e pizzerie compresi, che hanno proposto per l’occasione una promozione
speciale per i partecipanti. Applausi, qualche lacrima, brividi, anziani, giovani, bambini, tutti con
orgoglio di sentirsi portodanzesi. Poi, a chiusura della manifestazione, il concerto dei R.I.P.
Gruppo storico locale, costituitosi proprio ad Anzio quarant’anni fa, che ha riproposto brani di De
Andrè e deliziato con ballad e rock da piazza gli spettatori.

“Siamo molto soddisfatti – hanno dichiarato prima della chiusura dell’evento i tre promotori ­,
questa è la nostra città e oggi festeggiamo il nostro patrono. Le attività commerciali sono in
 difficoltà, sia al centro sia nelle periferie, ma c’è chi come noi vuole reagire e, chi, nonostante
tutto, crede che ad Anzio un futuro più roseo presto ci sarà”. Grande attesa per la terza edizione
che, però, non sarà a breve. “La stagione è oramai arrivata e dobbiamo dedicarci alle nostre
attività, ma speriamo che la prossima volta anche l’Amministrazione comunale possa ereditare la
nostra idea e farsi carico di promuovere l’iniziativa”.
Katia Farina