Materiale di scavo nell’area del Drive In, i residenti insorgono

20 giugno 2014 | 02:03
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Materiale di scavo nell’area del Drive In, i residenti insorgono

I cittadini: “L’area sta diventando un deposito di materiali di ogni genere?” Il proprietario: “Nessun deposito è il terreno asportato per costruire il basamento dell’antenna”

Il Faro on line – Da cinema all’aperto a presunto deposito di materiale di scavo. E’ il Drive in, simbolo storico di Axa e Casal Palocco, omaggiato anche da Carlo Verdone nel film “Acqua e Sapone”.  Fino agli anni ’80 una meta delle soste estive dei romani che la sera, di ritorno dal mare, si fermavano per assistere alle priezioni effettuate su quel maxi schermo in stile americano. Il comitato “No antenna Drive in” in questi giorni ha segnalato con preoccupazione la presenza di cumuli di suolo, alti anche un metro. La zona interessata è quella dove è stato collocato il ripetitore telefonico al centro di una contesa giudiziaria. Attaccati alla rete che delimita il confine dell’ex cinema all’aperto con la strada, presenti anche pezzi di lamiera.
“Pochi mesi fa – spiegano i residenti – erano presenti anche brandelli di manto stradale, oggi non più visibili perché rimossi o forse nascosti dall’erba alta cresciuta dentro l’area”.
La presenza di tanto materiale ha generato preoccupazione tra gli abitanti sulla quella che potrebbe esssere la sua provenienza. Alcuni residenti hanno infatti ipotizzato che il suolo depositato nel Drive In potesse essere quello asportato durante i lavori per costruire il salvagente adiacente e che invece si sarebbe dovuto smaltire in un’apposita discarica.
Ma immediato è giunto il chiarimento di Carmine D’Alfonso, proprietario dell’azienda che ha realizzato il marciapiede di via Senofane: ”L’impresa che ha effettuato i lavori per installare l’antenna – ha spiegato – ha scavato in profondità per tre metri con l’obiettivo di realizzare un volume di cemento armato. Il terreno asportato è stato posto temporaneamente vicino al basamento costruito. E, a causa della vertenza giudiziaria ancora in corso, non è stato possibile smaltirlo. Il materiale – ha conlcuso – è stato fatto analizzare come prevede la legge. La maggior parte è stato portato in discarica, mentre un’altra porzione è stata  utilizzata per riempire l’aiuola di via Senofane”.

Marco Orlando