Differenziata, io sto con gli operatori ecologici

23 giugno 2014 | 04:02
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Differenziata, io sto con gli operatori ecologici

Il caso di Parco Leonardo è il classico capro espiatorio di una situazione che non va. Ma il pesce puzza dalla testa

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Io sto con gli operatori ecologici. Vivono costantemente tra due martelli e un’incudine, schiacciati dal peso di un appalto fatto dall’Ati a un ribasso tale da non permettere un lavoro ottimale (primo martello) che loro però devono svolgere lo stesso, costretti ad agire su un territorio che sconta i ritardi dell’amministrazione comunale nel far partire veramente la differenziata (secondo martello), con un Comune che alza pure la voce per placare la piazza che ha appena utilizzato la gogna mediatica per condannare come al solito l’ultima ruota del carro, cioè proprio quegli operatori che in tutta questa storia sono gli unici che si sporcano – nel senso letterale del termine – le mani. E poi c’è l’incudine, cioè i cittadini, noi cittadini, tanto bravi a pretendere e così poco attenti nel collaborare.

In risposta al video che mostrava da lontano l’atto di gettare tutto nell’indifferenziata, proponiamo un altro video (CLICCA QUI PER VEDERLO) girato un annetto fa – ma la situazione non è migliorata, semmai è peggiorata -, che invece entra proprio dentro ai contenitori e mostra cosa trovano gli operatori ecologici quando li aprono: vetro, carta, pizza, bibite, buste… schifezze varie. Tutto mischiato. Altro che differenziata, altro che vetro con vetro, plastica con plastica, ecc.. Secondo le regole dovrebbero lasciare tutto lì, mettendo un bell’adesivo rosso per marcare il cattivo funzionamento del servizio da parte proprio degli utenti (e come al solito ci sono quelli che provano a fare bene ma pagano per la maleducazione di altri…); ma siamo in estate, comincia a fare caldo, e lasciare tutto davanti ai portoni significa creare un’autostrada per topi e randagi, a un passo dalle case. Dio non voglia che un topo morda un bimbo, perché allora sì che esplorerebbero le polemiche.

Nella storia del video che inchioderebbe un operatore al suo lassismo perché rovescia in un cassone differenziato un contenitore fatto per la differenziata, dunque, c’è qualcosa che non quadra. Se questo singolo caso sia da punire o meno lo decideranno le indagini interne, ma che diventi il parafulmine di tutto ciò che non va è a mio avviso inaccettabile. 

La differenziata, e più in genere la raccolta dei rifiuti, non funziona non certo per colpa degli operatori ecologici, che sono gli unici che non c’entrano nulla. Non funziona prima di tutto per l’inciviltà della gente, che continua a buttare materassi, lavandini e mobili vicino ai cassonetti o peggio lungo il ciglio delle strade, non funziona perché non c’è alcun controllo serio da parte dell’Amministrazione comunale che negli anni non è mai riuscita a bloccare e stangare chi veramente inquina il nostro territorio, non funziona perché l’Ati non riesce con i soldi dell’appalto a fare fronte a tutto ciò che in quel capitolato c’è scritto, non funziona perché il Consorzio di Bonifica non riesce a fermare l’accesso ai canali, dove troviamo veri e propri cimiteri di eternit, non funziona perché la differenziata è stata finora una parola da evocare come in una seduta spiritica, dove si dice che sia presente ma nessuno la può vedere.

In tutto questo, cosa c’entrano gli operatori ecologici, che cercano di guadagnarsi il pane difendendo un lavoro con le unghie e con i denti? In questo periodo storico, prima di rischiare di far perdere un posto di lavoro, c’è da pensarci bene. Se quel netturbino ha sbagliato pagherà. Ma mettendosi in fila: prima ci sono i politici che non sono riusciti ad avviare un progetto sbandierato in ogni campagna elettorale da destra e da sinistra, le forze dell’ordine locali che non sono in grado di assicurare un controllo serio del territorio, gli imprenditori che non riescono a garantire un servizio all’altezza, i residenti che prendono le strade come pattumiere.
AngeloPerfetti

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Nessuno ha accusato gli operatori ecologici! Se loro mischiano, significa che va tutto allo stesso posto. Se andava a finire a posti diversi, a seconda del materiale, gli operatori non avrebbero la possibilità di mischiare. La responsabilità è di chi li controlla. E se passano questi controlli (perché non è la prima volta che ciò accade, è solo che questa volta è stato girato un video), significa che o nessuno controlla (dunque il problema parte dalla ditta di Cerroni che effettua il servizio) o che non ha senso controllare perché va tutto comunque insieme e misto.
Cordialmente,
Marina Voudouri

Difendere gli operatori che “sbagliano” a fare il loro mestiere è un modo pessimo di giustificare un comportamente scorretto, soprattutto perchè frutto di un’organizzazione del porta a porta decisamente fallimentare. In questo modo si legittima ogni soggetto coinvolto (cittadino, operatore, comune, ATI) a motivare ogni condotta negativa con lo “scaricabarile”, senza la voglia o la forza di trovare soluzioni tese al miglioramento del servizio.Partendo dal presupposto che qualunque organizzazione non sarà mai perfetta (e qui ci sarebbe tanto da dire, a partire dai costi), e che l’inciviltà delle persone è spesso senza confini, il vero grosso problema è che dopo quasi due anni non sono stati corretti gli errori organizzativi più evidenti, riscontrati e segnalati, che consentirebbero sicuramente un graduale miglioramento del funzionamento del PaP, a beneficio di tutti.
Cordialmente,
Claudio Pisu

Al di là di qualsiasi polemica, credo semplicemente che ognuno dovrebbe fare il suo dovere ed il proprio mestiere. Le colpe sono di tutti semplicemente perché fino ad ora sono mancate del tutto l’informazione ed il controllo che devono essere per forza a carico dell’amministrazione. Attenzione! Questi due elementi sono basilari per la buona riuscita del progetto e non basta fare un’assemblea e contattare poche persone e/o gli amministratori dei palazzi. Occorre avere il coraggio di confrontarsi con i cittadini.Altra cosa è la traccibilità dei rifiuti, arduo e difficile, ma indispensabile. Sapere che Tizio paga la TARI e seleziona bene i rifiuti fa emergere il lato oscuro e neanche tanto nascosto della raccolta dei rifuti. E pagare in base all’indifferenziato rende il tutto più efficiente.In questo modo lavorerebbero bene anche gli operatori.
Saluti
Alessandro Carosi

Non è assolutamente un problema di anonimato il discorso è che a parco leonardo c’è la maggior parte dei cittadini a cui la differenziata non frega nulla e quando c’è il giorno del residuo secco siamo costretti a pulure tutto(perché tutto mescolato). Io non ho la soluzione però posso dire che affrontiamo pesanti per poi leggere una vostra intervista al sindaco che dice puniremo i responsabili io non ci sto’.
Distinti saluti,
Savelli Mauro