Sicurezza, prosegue la lotta allo sfruttamento della prostituzione

24 giugno 2014 | 15:00
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Sicurezza, prosegue la lotta allo sfruttamento della prostituzione

Il Primo cittadino rinnova l’ordinanza: “La violazione si concretizza anche a carico della persona che, a piedi e nei luoghi sopra enunciati, contratta o concorda prestazioni sessuali”

Il Faro on line – Il sindaco di Ardea Luca Di Fiori ha rinnovato l’ordinanza contro la tratta degli esseri umani e del loro sfruttamento sessuale e a sostegno della sicurezza stradale. Dal prossimo primo luglio fino al 31 dicembre 2014 su tutto il territorio comunale, su tutte le aree soggette a pubblico passaggio, con particolare riferimento alla Via Litoranea (ex SS 601), Via Laurentina (SP 95 b), Via Campo Selva (109 b), Via Pontina Vecchia (ex SP 148) e Via Nazzareno Strampelli e sulle strade ad esse adiacenti (e nelle relative pertinenze stradali) viene fatto divieto agli automobilisti di fermarsi lì dove stazionano persone che per le condizioni di orario o di posizionamento a margine della carreggiata sono in atteggiamento atto ad attirare l’attenzione dei conducenti e appaiono dediti all’offerta di prestazioni sessuali a pagamento. Il divieto vale per gli automobilisti di procedere a passo d’uomo, di eseguire brusche frenate o rallentare improvvisamente; di eseguire qualsiasi manovra repentina di accostamento o di fermata per chiedere informazioni, contrattare, concordare prestazioni sessuali a pagamento con soggetti dediti alla prostituzione o che, per l’abbigliamento o per le modalità comportamentali, manifestano comunque l’intenzione di fornire prestazioni sessuali a pagamento. I comportamenti sono vietati anche quando sono finalizzati a far salire o scendere chi è dedito alla prostituzione dal veicolo che si conduce. La violazione si concretizza anche a carico della persona che, a piedi e nei luoghi sopra enunciati, contratta o concorda prestazioni sessuali a pagamento con soggetti che esercitano attività di meretricio. In tutto il territorio comunale è vietato lo stazionamento o l’appostamento della persona, e l’adescamento di soggetti e l’intrattenersi con essi, e qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentale, compreso l’abbigliamento indecoroso e indecente, che possa ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando l’attività della prostituzione consistente nella offerta di prestazioni sessuali a pagamento. I divieti – ovviamente – non valgono per i volontari delle associazioni e delle istituzioni che perseguono fini di solidarietà verso le prostitute, e per i mezzi di soccorso, il cui comportamento sia tenuto in stato di necessità. La multa per chi contravviene all’ordinanza è di 300 euro.