“Welcome chinese”, arriva la certificazione per il Da Vinci

26 giugno 2014 | 17:57
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“Welcome chinese”, arriva la certificazione per il Da Vinci

Unico aeroporto al mondo a ottenere il riconsocimento dal Ministero del turismo cinese. Nel 2013 sono stati 1,3 milioni i passeggeri transitati su Roma da e per i principali mercati del sud-est asiatico

Il Faro on line – Da oggi l’aeroporto Leonardo da Vinci è il primo scalo a essere ufficialmente accreditato come “Welcome Chinese Airport”, certificazione che attesta la conformità dello scalo romano ai requisiti di accoglienza definiti dalla China Tourism Academy. Questo importante Ente ha riconosciuto e valorizzato gli sforzi compiuti negli ultimi anni da Aeroporti di Roma per quanto riguarda l’attenzione posta alle esigenze del passeggero asiatico.

Il Leonardo da Vinci ha infatti avviato nel corso dell’ultimo periodo numerose iniziative, sia di natura strutturale sia tipicamente di servizio, rivolgendosi ad un pubblico formato da ben circa 800mila passeggeri di lingua cinese-mandarino (circa il 60 % del traffico totale su Fiumicino da/per Cina, Hong Kong, Taiwan, Singapore, Malesia, Corea del Sud, Filippine, Indonesia e Giappone). Tra queste, la nuova segnaletica commerciale dedicata, posizionata nelle aree d’imbarco dei voli per la Cina; il sito web e la sua versione mobile, entrambi disponibili in lingua cinese con informazioni di servizio; la realizzazione di eventi in aeroporto in occasione di alcune importanti festività, come il Capodanno cinese; l’accettazione, come sistema di pagamento, della carta di credito Union Pay (diffusa in Cina con oltre 3 miliardi di possessori ), dalla quasi totalità delle attività commerciali situate in area extra-Schengen; fino ad arrivare alla segnalazione su mappa della disponibilità di acqua calda gratuita nei punti di ristoro dell’aerostazione.

Particolarmente gradito dai passeggeri provenienti dal Sol Levante, il progetto Shopping Helper che ha visto per due mesi  studenti di lingua cinese, provenienti dalle università di Roma Tre e Sapienza, presidiare desk dedicati, in area transiti, a supporto dei viaggiatori. Altre iniziative sono invece in programma per il prossimo futuro: dalle informazioni in lingua sui monitor dei voli, alla formazione del personale aeroportuale sulle modalità e la ritualità nell’accoglienza, fino alla segnaletica in cinese-mandarino al Terminal 3 e alle istruzioni in lingua  ai controlli di sicurezza.

Le iniziative si rivolgono trasversalmente a tutti i passeggeri che comprendono i caratteri in mandarino e sono destinate, quindi, non soltanto ai viaggiatori di nazionalità cinese, ma anche a tutti coloro che provengono dai Paesi asiatici limitrofi, con importanti segmenti della popolazione che parlano questa lingua, come Hong Kong, Taiwan, Singapore, Malesia, Corea del Sud, Filippine, Indonesia e Giappone.

Negli ultimi cinque anni il traffico da e per queste mete ha registrato una crescita progressiva media annua del 6,9%, arrivando nel 2013, a 1,3 milioni di viaggiatori, numero che comprende sia quelli che hanno viaggiato con voli diretti, sia quelli transitati attraverso altri scali intermedi.

“Aeroporti di Roma è da tempo impegnata a favorire l’avvio di nuove operazioni da e per mercati emergenti” – ha dichiarato Lorenzo Lo Presti, Amministratore Delegato di ADR S.p.A. “La Cina, e il mercato asiatico in generale – ha proseguito – con la sua rapida industrializzazione e la sua integrazione nel contesto economico mondiale, rappresentano  una grande occasione di sviluppo per entrambi i Paesi. L’Italia è il primo Paese europeo di interesse turistico ed economico per i viaggiatori cinesi e Roma, con il Leonardo da Vinci , principale hub del Mediterraneo, offre oggi tre collegamenti diretti per le maggiori destinazioni della Cina continentale – Pechino, Shanghai e Wenzhou. Su queste rotte nel 2013 si sono registrati 300.000 passeggeri, in crescita del 107% rispetto al 2010, dato a cui si somma lo storico volo operato da Cathay Pacific verso Hong Kong, uno dei centri finanziari internazionali più importanti del mondo. Ci auguriamo, pertanto, che l’unica certificazione riconosciuta dalle autorità del turismo cinese, assegnataci oggi, possa essere un ulteriore stimolo ad aumentare  i volumi di traffico da tali aree”.