Ospedale Grassi, parte l’indagine ricognitiva del personale

1 luglio 2014 | 00:58
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Ospedale Grassi, parte l’indagine ricognitiva del personale

Gatti (coordinatore Uil): “Abbiamo carenza di infermieri e vorremmo sapere con quale criterio sono avvenute le assegnazioni in altri dipartimenti”

Il Faro on line – “Abbiamo una caposala al pronto soccorso trasferita dal san Camillo, quando qui al Grassi siamo pieni di personale professionalmente adeguato a svolgere questo ruolo. Tra l’altro con tanto di assistente. Perché?”. E’ solo una delle domande che si è posto Massimiliano Gatti coordinatore rsu della Uil all’ospedale di Ostia. “Ci sono due operatori socio sanitari che dovrebbero assistere i malati – incalza Gatti – e sono collocati invece alla sala mortuaria. Che tipo di lavoro possono svolgere li?”.
E da quando lui, insieme a un coordinamento sindacale composto da Cesare Morra della Cobas, Marco Scarvaci della Cisl e Paolo Cutolo della Fia hanno chiesto una indagine ricognitiva del personale, sono partiti, da parte di anonimi, degli attacchi ad personam attraverso l’affissione in tutto il nosocomio di volantini diffamatori contenenti, tra l’altro, tutte notizie false. “Personaggi che hanno tentato di demotivare le richieste di spiegazioni delle anomalie di gestione del Sai (servizio assistenza infermieristico) che negli ultimi anni ha fatto il bello e il cattivo tempo per le assegnazioni delle postazioni degli infermieri”. Personaggi che tra l’altro avranno presto un nome e cognome visto che l’ospedale è dotato di un sistema di telecamere interne e i cui filmati sono stati già sequestrati dagli organi di Polizia dietro regolare denuncia effettuata da Massimiliano Gatti verso ignoti.

 “Siamo lavoratori h24 e ci prodighiamo ogni giorno – spiega Gatti – nell’assistenza diretta dei pazienti, ma quando siamo andati a toccare le anomalie gestionali delle collocazioni del personale, dal quale derivano le carenze dell’ospedale Grassi, probabilmente abbiamo dato fastidio a qualcuno. Quel qualcuno che ha tentato di diffamarmi senza neanche avere il coraggio di firmare il volantino. Tutto il mondo è paese. E la gestione clientelare del personale pare non escluda neanche i dipartimenti sanitari. Da qualche mese c’è un nuovo direttore generale, Vincenzo Panella, a cui sono stati indirizzati i quesiti di censimento del personale”.

“Abbiamo carenza di infermieri – chiude Gatti – e vorremmo sapere con quale criterio ci sono state assegnazioni di personale infermieristico in altri dipartimenti sottraendoli di fatto dall’ospedale, dove veramente avrebbero un ruolo fondamentale”. Sicuramente i volantini anonimi non li hanno demotivati, anzi, sono sempre più convinti ad andare avanti. Ora dobbiamo solo aspettare che il nuovo Direttore Generale risponda e che le Forze dell’Ordine diano un volto a chi ha tentato di fermare questo processo di rinnovamento di metodi che l’Italia si aspetta da tempo.

Concetta Marra