Legalità, dall’Osservatorio della Regione una targa a Federica Angeli

17 luglio 2014 | 18:00
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Legalità, dall’Osservatorio della Regione una targa a Federica Angeli

Claudio Fava: “Necessario sottrarre i giornalisti sotto scorta dalla solitudine in cui si trovano”

Il Faro on line – Una targa per l’impegno civile e professionale in favore della legalità. E’ il riconoscimento assegnato alla giornalista del quotidiano La Repubblica, Federica Angeli in occasione del suo primo anno vissuto sotto scorta. 365 giorni fa la coraggiosa cronista ha condotto un’inchiesta sulla criminalità organizzata nel litorale romano denunciando alcuni esponenti dei clan Spada e Triassi per una rissa avvenuta nei pressi della propria abitazione. Da quel momento ha ricevuto le necessarie misure di protezione per tutelarla da eventuali ritorsioni della mafia locale.
Un anno dopo l’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio le ha reso omaggio.
Una sala piccola ma piena di personalità politiche autorevoli ha ospitato Federica Angeli. Presenti Giampiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio, Concettina Ciminiello, assessore Regionale per le Pari opportunità, Autonomie locali, Sicurezza, Claudio Fava vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Baldassarre Favara presidente della commissione Sicurezza della Regione Lazio, Alberto Spampinato presidente di Ossigeno informazione, e Paolo Buttorini, segretario dell’Associazione Stampa Romana. 

Gli interventi degli ospiti sono andati dritti al cuore del rapporto tra l’informazione, la criminalità organizzata e le istituzioni. Giampiero Cioffredi ha sottolineato come difendere Federica Angeli abbia significato anche tutelare la libertà di stampa e il diritto dei cittadini ad essere informati.
Baldassarre Favara invece ha ricordato come fino a pochi anni fa gli episodi della criminalità romana venivano costantemente minimizzati dalle autorità. Eloquenti poi i dati forniti da Spampinato sui giornalisti vittime di minacce, denunce o abusi nel Lazio: ben 65 i casi registrati.

Amaro l’intervento di Paolo Buttorini che ha fatto notare come occorra ancora celebrare un giornalista come un eroe per arrivare a proteggerlo.

“Ribadisco il sostegno della Regione a favore di chi si impegna per diffondere la cultura della legalità. – spiega Concettina Ciminiello – Colgo l’occasione per ricordare che i profitti della mafia nel Lazio ammontano a un miliardo di euro l’anno”.

Significative le parole di Claudio Fava che ha sottolineato come si possa dare amicizia e solidarietà ai cronisti sotto scorta in più modi. “Uno efficace è quello di sottrarli dalla solitudine in cui si trovano”. Il figlio del giornalista siciliano ucciso dalla mafia ha ricordato anche alcune anomalie italiane sul tema dell’informazione: “Non esiste in Europa un paese in cui  in tempo di pace siano stati uccisi 13 giornalisti. Così come sono toppi 279 cronisti vittime di episodi di intimidazione, denunce o abusi. Sono contento che la Regione Lazio abbia deciso di costituirsi parte civile nel processo contro il clan Fasciani. In altre regioni questo non succede”.

Infine l’intervento emozionate e incisivo di Federica Angeli che ha affermato come il premio di oggi non sia solamente un riconoscimento formale, ma esprima dei valori che sente propri. La legalità, lo dico sempre nelle scuole, è una libertà irrinunciabile. Il mio sacrificio ha avuto un effetto positivo sulla società civile di Ostia.  Dopo l’inchiesta sulla criminalità organizzata nel litorale romano, si è rotto il clima di omertà. Giusto qualche mese fa un tabaccaio ha denunciato alcuni esponenti del clan Spada per estorsione”.

Marco Orlando