Ardea, tre anni di attentati incendiari

26 luglio 2014 | 00:30
Share0
Ardea, tre anni di attentati incendiari

Il Pd: “C’è il timore che forze estranee alla vita democratica del nostro comune intendano con metodi minatori indirizzare le scelte politico amministrative”

Il Faro on line – “Rinnoviamo la nostra preoccupazione per l’ennesimo atto di violenza nei confronti di esponenti di primo piano dell’amministrazione di Ardea. Questi gravi episodi alimentano il timore che forze estranee alla vita democratica del nostro comune intendano con metodi minatori indirizzare le scelte politico amministrative. A tal proposito, e nel caso in cui si dovesse riscontrare la matrice dolosa del gesto, auspichiamo una presa di posizione forte nei confronti di questi atti con la speranza che non riescano a condizionare l’attività dell’amministrazione comunale. Che questo ennesimo attentato abbia a che fare con la recente crisi amministrativa che ha portato alle dimissioni di tutta la giunta?”.
Il circolo del Partito democratico di Ardea esprime solidarietà e preoccupazione per gli incresciosi atti di un fare mafioso camorristico che da un paio di anni tiene in allarme i cittadini di questo paese, avvelenando la vita politica e cittadina.

Da tre anni ad Ardea divampano gli incendi:

Tre auto distrutte al consigliere e presidente della Commissione ambiente Franco Marcucci, due vetture bruciate al presidente del consiglio Massimiliano Giordani, tre al primo cittadino Luca Di Fiori (due durante la carica di sindaco), una all’ex comandante la stazione carabinieri di Tor San Lorenzo e due a un giornalista locale.

Ma la lista degli attentati non finisce qui. Come non ricordare l’incendio all’ufficio tecnico comunale, alle serrande delle attività commerciali dei consiglieri Fabrizio Acquarelli e Francesco Paolo Corso. E, nel comune di Pomezia, fiamme allo studio legale dell’avvocato Maria Pia Pagano,  poco dopo che si era dimessa da assessore alle finanze.

Per non parlare delle lettere minatorie al capo cartello del Pd Antonino Abate e all’ex presidente del consiglio comunale Alberto Sgrò, i quali avevano presentato esposti per presunti brogli elettorali. 

Possibile che ancora ad oggi languono le indagini quando le tecnologie moderne  di cui possono disporre le forze dell’ordine, riescono a scoprire tutto di tutti e di più?

Luigi Centore