Retribuzioni mancate, urla e rabbia davanti al Comune

31 luglio 2014 | 22:00
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Retribuzioni mancate, urla e rabbia davanti al Comune

La protesta degli imprenditori. Qualcuno arriva anche a incatenarsi. Il consigliere Quartuccio: “Le fatture non possono essere pagate per una questione di Patto di Stabilità”

Il Faro on line – “Pagateci per il lavoro che abbiamo svolto!”. Le voci esasperate degli imprenditori delle ditte principali che operano sul territorio di Ardea chiedono solo questo: essere retribuiti per le opere poste in essere per il Comune. Mentre sotto il sole cocente di questa mattina, Roberto Gianfelici, un imprenditore locale proprietario della ditta edile che ha ultimato i lavori per il polo sanitario in prossimità della postazione del 118, si è incatenato di fronte al Comune di Ardea. Il drammatico gesto, è stato dettato dalla disperazione per non aver ricevuto il corrispettivo per i lavori svolti nell’anno corrente per il Comune, dalla sua ditta. Il sindaco di Ardea, Luca Di Fiori é accorso tempestivamente dall’uomo, convincendolo a liberarsi ed aprire un dialogo. Immediatamente di fronte al comune di Ardea si é riunito un gruppo di imprenditori locali, spinti dalla solidarietà per Roberto Gianfelici, i quali lamentano lo stesso tipo di trattamento da parte dell’amministrazione ardeatina.

“Nell’ultimo anno sono stato molto attivo sul territorio, ho costruito con la mia ditta la Caratelli Srl, strade nei pressi di Montagnano, ho lavorato a dossi e demolizioni e non ho visto un centesimo dei circa 200.000 euro che spettavano alla mia impresa.” Lo sfogo di Sandro Caratelli, amministratore di Cogem Appalti e Caratelli Srl. “Mi sono anche prodigato in numerose opere di beneficenza per il comune, solo perché amo il mio territorio, penso di non meritare questo trattamento!”.

La tensione sale davanti al comune di Ardea, e con lei i toni degli imprenditori coinvolti. Alessandro Quartuccio, consigliere di maggioranza, tenta di stabilire un dialogo con i diretti interessati: “Voglio esprimervi la mia più totale solidarietà, ma è importante che capiate che le fatture non possono essere pagate per una questione di Patto di Stabilità, e non per mancanza di liquidità”.
Una dichiarazione che non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco e la replica piccata dell’amministratore di Cesvo Costruzioni Srl non si è fatta attendere: “Il Patto di Stabilitá é stato sforato in campagna elettorale, è necessario gestire meglio gli appalti facendo i conti prima che vengano concessi”.

Una situazione che sembra lontana dall’essere risolta, nemmeno dopo essere ricorsi a numerosi decreti ingiuntivi, come nel caso di Silvano Amati, proprietario di Elettrica Amati, la ditta che si occupa della manutenzione della pubblica illuminazione sul territorio di Ardea: “Nemmeno dopo 20 decreti ingiuntivi sono riuscito a recuperare quanto mi spetta. Solo dal 2009 al 2011 si parla di cifre intorno ai 200.000 euro di debiti fuori bilancio e in base alla delibera 88 del 2013 del Comune relativa al decreto legislativo 267/2000 non possono essere pignorati. Nonostante questo non posso neanche interrompere i lavori, perché verrei denunciato per Interruzione di Pubblici Lavori”.
Samantha Morano