Adiantum sui minori: “il Garante faccia qualcosa”

13 agosto 2014 | 10:33
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Adiantum sui minori: “il Garante faccia qualcosa”

Il Faro on line – Riceviamo e pubblichiamo. “Il Garante per l’Infanzia, Vincenzo Spadafora, meriterebbe una menzione speciale. Negli ultimi mesi i Servizi Sociali sono stati sotto i riflettori a causa della trasmissione Le Iene, che ha dedicato alcune puntate alle modalità disinvolte di alcune assistenti sociali e agli abusi in casa famiglia. Linea prevalente della solita platea di indignati istituzional-interessati: …Le Iene sono fuorvianti, sarà anche vero che qualche operatrice sbaglia ma i Servizi non sono tutti così e chi vede la trasmissione potrebbe credere il contrario... Beh, magari fossero solo Le Iene a denunciare i disservizi…”.

“A denunciarlo è un coro fatto da mille voci, una più autorevole dell’altra, un elenco nutrito di testate giornalistiche, parlamentari e professionisti di varie branche del sapere. Nel corso del dibattito del 13 giugno scorso al Senato (convegno presieduto dalla senatrice Blundo), rispondendo ad alcune domande dalla platea, il Garante ha sostenuto: …non è il caso di fare allarmismo perché il Sistema, tutto sommato, regge...  Affermazione gravissima, considerando il ruolo di chi l’ha pronunciata. Bizzarra la posizione del Garante: non ha accolto pubblicamente l’allarme per ogni bambina o bambino (anche fossero solo poche decine in tutta Italia) indebitamente sottratto ai genitori o maltrattato all’interno della struttura che dovrebbe proteggerlo; ha invece tranquillizzato la platea sostenendo che “il sistema regge” perché vi sono decine di migliaia di minori presi in carico dai servizi territoriali, che non vengono ne’ abusati ne’ maltrattati. Il compito istituzionale dell’Autorità Garante per l’infanzia non è quello di minimizzare una violazione dei diritti dei minori in quanto poco rilevante dal punto di vista numerico. Un minore abusato sessualmente dagli operatori ai quali era stato affidato dai servizi sociali, va riconosciuto come vittima, si o no? Qualsiasi maltrattamento fisico, sessuale o psicologico subito in Casa Famiglia va riconosciuto come violazione dei diritti dei minori, si o no? Tali anomalie, in quanto violazioni dei diritti dell’infanzia, rientrano nella sfera di competenza dell’Autorità Garante, si o no? Su questo avremmo voluto si esprimesse il dr. Spadafora, che invece non ha ritenuto opportuno accogliere e fare proprio l’allarme perché i minori abusati in casa-famiglia non sono poi così tanti.Il Sistema “regge”, dice lui”.

“Grazie … E’ ovvio che le violazioni siano minoritarie rispetto al totale dei bambini presi in carico.Per prendere atto di una criticità, qualsiasi criticità, è necessario che riguardi il 50% + 1 degli interessati, altrimenti non vale la pena occuparsene? Questa singolare teoria varrebbe esclusivamente per l’infanzia, in quanto per gli adulti i criteri di valutazione sono diversi. Ogni anno da 100 donne uccise nasce l’allarme sociale femminicidio; le Pari Opportunità ed il Ministero dell’Interno non sminuiscono il fenomeno sostenendo che ‘il sistema regge’ perché milioni di donne non vengono assassinate.  Ogni anno da 30 detenuti suicidi nasce l’allarme sociale emergenza carceri; i Garanti per i diritti dei detenuti ed il Ministero dell’Interno non sminuiscono il fenomeno sostenendo che ‘il sistema regge’ perché decine di migliaia di detenuti non si suicidano. L’autorità Garante della concorrenza, meglio nota come Antitrust, non sostiene che ‘il sistema regge’ guardando benevolmente alle migliaia di aziende corrette, ma prende posizione contro ogni singolo caso che meriti la tutela del consumatore. Spadafora però è fatto così: per lui qualche bambino abusato non suscita allarme, che vuoi che sia, l’importante è dire che ‘il sistema regge’”.

“Il disinteresse del Garante invade troppi campi che costituiscono le priorità delle stesse associazioni che si guarda bene dal coinvolgere: i minori contesi nelle separazioni, gli allontanamenti facili, i bambini abusati in casa famiglia. Sulle pagine di Adiantum abbiamo già fatto fin troppe analisi. Ora sarebbe il caso di andarlo a dire al Garante stesso, e consegnargli un documento di sintesi sulle lacune del suo operato. Già lo scorso ottobre 2013, alla manifestazione nazionale a Montecitorio, avevamo esposto la necessità di individuare l’Autorità Garante per l’Infanzia come prossimo obiettivo sul quale concentrare l’azione delle associazioni. Spadafora, in tre anni di mandato, non ha fatto una sola azione concreta, dicasi una, per prendere ufficialmente posizione in merito alle violazioni dei diritti dei minori nelle separazioni e dei mille problemi connessi. Probabilmente, la scelta di una protesta formale e visibile appare ineluttabile.”

Fabio Nestola
Adiantum, Associazione di Aderenti Nazionale per la Tutela dei Minori