“Riporta Alexander in braccio al suo papà”

27 agosto 2014 | 09:05
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“Riporta Alexander in braccio al suo papà”

Il Faro on line – Riceviamo e pubblichiamo la drammatica lettera aperta di un papà, Stefano Liberato, indirizzata alla ex-moglie, rea di aver allontanato il 4 novembre 2006 il piccolo Alexander dall’amore paterno e da quello di tutti i suoi congiunti italiani. 

“Riporta Alexander nella sua patria dove è nato! Troppo tempo, troppo dolore e troppi suoi parenti sono andati via da questo mondo senza che Alexander abbia potuto avere la possibilità di conoscerli: mia sorella nel 3 settembre 2009 è morta di tumore al polmone, il caro e unico zio Guerino che ci ha lasciati nel 22 dicembre 2012 e poi a seguire dopo 6 mesi il simpatico cugino Lorenzo e la mia cara zia Ginetta”. Queste le dolorosissime parole del Prof. Stefano Liberato contenute nella lettera aperta indirizzata alla ex-moglie.

Il docente giuliese infatti, non ha mai potuto esercitare la sua potestà genitoriale a causa del comportamento follemente ostruzionistico posto in essere per continui sette anni dalla madre. Di conseguenza proprio nel luglio 2013 il Tribunale civile di Teramo – dopo lunghe indagini in un processo di separazione durato per ben sette anni – decretava definitivamente l’affidamento esclusivo al padre che, “Si rendeva necessario ed urgente proprio per tutelare gli interessi morali e materiali del minore a causa dell’abnorme comportamento avuto dalla madre che si è dimostrata del tutto inidonea a svolgere i compiti educativi verso il figlio”.

“La Corte d’appello dell’Aquila – su apposito ricorso fatto della ex-moglie per opporsi alla Sentenza teramana – accoglie il suddetto ricorso dapprima con una scarna e incompleta ordinanza nel dicembre 2013 che sospendeva l’esecuzione della sentenza teramana in terra romena e, successivamente dopo pochissimi mesi nel marzo 2014 emette una illogica ed infondata sentenza definitiva in cui viene incredibilmente ribaltata e riformata molto ma molto discutibilmente la precisa e puntigliosa sentenza teramana decretando l’affidamento esclusivo alla madre appoggiando la sentenza di divorzio romena che glielo affidava. Sentenza di divorzio romena peraltro non valida, poiché il tribunale civile romeno di Bucarest è stato adito a posteriori, e cioè dopo ben 2 anni nel settembre 2009, rispetto al Tribunale italiano (maggio 2007) che è stato preventivamente interpellato dal Liberato a pronunciarsi (vedere art. 19 reg. Ce 2201/2003). Il docente giuliese con questa lettera aperta alla ex-moglie scrive: “Luisa per amor del cielo, per amore di Alexander e per la sua sana crescita, riporta Alexander in Italia per consentirgli finalmente di abbracciare il suo papà e i suoi parenti! Alexander ha bisogno di questo oramai da troppo tempo a prescindere dai processi dei tribunali. Quando un giorno nell’età adulta di Alexander mi verrai a dire avevi ragione… potrebbe essere troppo tardi ! Se la situazione rimarrà in questo modo, i danni dell’alienazione genitoriale maledettamente si consolideranno in Alexander, creando delle serissime problematiche difficilmente riparabili per non dire impossibili!”.

“Mi sono informato dai più grandi esperti in materia su questo delicato problema dell’alienazione genitoriale e credimi, saranno dei pianti amari soprattutto per te in futuro che oggi, convinta di punire me togliendomi Alexander, avrai punito per ben 2 volte nostro figlio! Difatti  quando Alexander avrà raggiunto la maggiore età toccherai con mano il tuo sicuro fallimento di genitore: vedrai un figlio comunque rovinato a livello affettivo, con un amore mancante quello del padre, proprio perché cresciuto inevitabilmente (forse non voluto direttamente da te) con l’odio verso di lui che dal suo canto lo ha amato sin dal suo concepimento, come tu ben sai ! I bimbi che subiscono alienazione e quindi allontanamento forzato di un genitore arrivano inevitabilmente in età adulta ad un’estrema irritabilità, intrattabilità e purtroppo a delle reazioni violentissime con sé stessi e con chi gli ha privato una vita col proprio genitore anch’esso alienato dal proprio figlio. Insomma penso che hai capito le conseguenze gravi a cui tu vai incontro e come si dice… a buon intenditore poche parole…”.

“Non sono parole mie ma di autorevoli esperti in materia che mi hanno chiesto cortesemente di rimanere ignoti. Proprio per questi serissimi motivi che ti ho sopra citato non farlo per me ma per Alexander, se davvero vuoi bene al nostro stupendo figlio. Da parte mia proprio per dimostrarti la mia buona fede ti garantisco, come già feci in precedenza di fronte al Giudice di Teramo e ora lo faccio pubblicamente, che mi impegnerò se riporterai anche per una settimana Alexander a Giulianova a sottoscrivere il permesso in Questura per far rientrare Alexander in Romania e questo, per tutte le volte che dovrà rientrare in Italia durante l’anno (Natale, Pasqua e ferie estive di agosto)”.

“Dico questo per darti una garanzia di fronte al mondo intero, in quanto mi accusavi e ti sei sempre difesa sostenendo di fronte al Giudice del Tribunale di Teramo che, secondo te, io una volta rientrato Alexander in Italia lo tratterrei con me, macchiandomi a tuo dire anche dell’ignobile reato di sottrazione di minore: anche in questo caso, purtroppo, mi sovviene un saggio detto popolare che così recita… il bue che dice cornuto all’asino. Secondo la sentenza aquilana che condivide quella romena di divorzio, Alexander ha il diritto di trascorrere tutto il mese di agosto in Italia con il padre e i parenti di questo quindi, ti sto chiedendo anche solo una settimana almeno prima che inizia la scuola e, proprio per il suo bene sono pronto a venire incontro alle spese di viaggio che affronterai tu ed Alexander. Spero che almeno questa volta comprenderai la serietà e bontà del mio scritto, la gravità del problema di alienazione e spero vivamente che da parte tua venga accolto anche perché, come ti ho già scritto sopra, di parenti paterni morti Alexander ne ha avuti già troppi: vuoi forse aspettare ancora altro tempo ed aggiungerne ancora altri a quella triste lista? Quindi ti chiedo a gran voce:  Riporta finalmente Alexander in braccio al suo papà nella sua terra natia! “.

“Fallo, e non aspettare più un minuto, con il cuore di una vera mamma che sa guardare con gli occhi di un bambino, con gli occhi del nostro amato Alexander che vuol vedere liberamente entrambi i genitori. Nel bene di nostro figlio Alexander ti saluto cordialmente, certissimo nel mio cuore che non potrai ignorare quanto ti ho appena scritto: Sappi Luisa che il qui presente appello accorato, se non rispettato, potrà avere conseguenze irreparabili per il nostro amato figlio e proprio per questo mi sento di dirti che, se non prenderai seriamente quanto ti ho scritto, per te che hai impedito questo abbraccio tra padre e figlio potrebbero esserci infiniti pianti amari per tutta la tua vita. Mi auguro quindi che qualche gerarchia celeste ti illumini per evitare questo autentico crimine invisibile al nostro amato figlio Alexander!”.

Stefano Liberato