Sblocca Italia, al Da Vinci la cifra più alta

14 settembre 2014 | 10:30
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Sblocca Italia, al Da Vinci la cifra più alta

Arrivano 2,1 miliardi per il nuovo terminal. Ma la riduzione del personale continua 

Il Faro on line – In tutto, per gli scali di interesse nazionale saranno stanziati 4,6 milioni. Al Leonardo da Vinci, però, la cifra più alta: 2,1 miliardi. Stanziati per il nuovo terminal.

Il decreto parla chiaro e all’interno si legge:

“Per consentire l’avvio degli investimenti previsti nei contratti di programma degli aeroporti di interesse nazionale sono approvati, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sentito per quanto di competenza il Ministero dell’economia e delle finanze, che deve esprimersi improrogabilmente entro trenta giorni, i contratti di programma già sottoscritti dall’Enac con i gestori degli scali aeroportuali di interesse nazionale”

Il progetto di Fiumicino in particolare, prevede il completamento infrastrutturale di quello di oggi e un allungamento verso nord. Se attuamente riesce ad avere una capacità di 35 milioni di passeggeri all’anno, arriverebbe a 100 milioni.

Certo, così sarà un aeroporto degno della ventura area metropolitana ma è proprio verso un ampliamento della struttura che dovrebbero andare i finanziamenti mentre si assiste ad una continua riduzione del personale? Ricordiamo, ad esempio, il folto gruppo di operatori dell’ex compagnia di bandiera che sono in mobilità dal 2008 e che la vedranno scadere a breve. E situazioni analoghe sono già annunciate. Per non parlare dei molti voli cancellati per penuria di equipaggi o carenza di personale di sicurezza: come si pensa di gestire un’utenza da 100 milioni di individui? Non si potrebbe letteralmente dirottare una parte di questi fondi per mettere fine alla crisi del lavoro in aeroporto? Questo sì che aiuterebbe a sbloccare l’Italia. Speriamo che presto arriverà un decreto che parli chiaramente anche di questo. Per l’Italia, per i lavoratori.

Daniele Taurino