Via Francigena: il Comune di Mazzano partecipa al progetto

16 settembre 2014 | 18:39
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Via Francigena: il Comune di Mazzano partecipa al progetto

Il Faro on line – “Il protocollo ha come obiettivo – sottolinea Gianluca Medici, Presidente del Parco Valle del Treja e amministratore del Comune di Mazzano – la valorizzazione dei territori attraversati dai tracciati storici della via Francigena al fine di sviluppare concretamente un modello basato sul turismo culturale sostenibile, responsabile e quindi durevole e di favorire flussi turistici verso i territori anche non attraversati dalla Francigena, definendo itinerari alternativi, ad impatto zero (a piedi, a cavallo o in bicicletta) e buone opportunità economiche per le zone rurali e per i centri storici “minori” della nostra regione.”

La storia della via Francigena è antichissima. Tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, la pratica del pellegrinaggio assunse un’importanza crescente. I luoghi santi della Cristianità erano Gerusalemme, Santiago di Compostela e Roma, e la via Francigena rappresentò lo snodo centrale delle grandi vie della fede. Infatti, i pellegrini provenienti dal nord percorrevano la via per dirigersi a Roma, ed eventualmente proseguire lungo la via Appia verso i porti pugliesi, dove s’imbarcavano per la Terrasanta. Viceversa i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per proseguire verso la Spagna. Il pellegrinaggio divenne presto un fenomeno di massa, e ciò esaltò il ruolo della via Francigena, che divenne un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale che caratterizzò l’Europa nel Medioevo.

Con la caduta dell’impero, i selciati romani lasciarono gradualmente il posto a fasci di sentieri, tracce, piste battute dal passaggio dei viandanti, che in genere si allargavano sul territorio per convergere in corrispondenza dei centri abitati, o presso alcuni passaggi obbligati come valichi o guadi. Più che di strade si trattava, quindi, di “aree di strada”, il cui percorso variava per cause naturali (straripamenti, frane), per modifiche dei confini dei territori attraversati e la conseguente richiesta di gabelle, per la presenza di briganti. Appare, quindi, chiaro che la ricostruzione del “vero” tracciato della via Francigena sarebbe oggi un’impresa impossibile, poiché questo non è mai esistito.

Dall’inizio del 2000 la via Francigena ha riscoperto il suo antico significato di percorso della fede. Ai pellegrini, sempre più numerosi, si sono affiancati escursionisti e camminatori, che apprezzano anche i valori culturali e ambientali dell’antico tracciato.

Il tavolo tecnico che si è costituito nelle scorse settimane vuole promuovere concretamente l’antico itinerario. Coinvolge i comuni di Viterbo, Acquapendente, Bolsena, Capranica, Comune di Caprarola, Grotte di Castro, Montefiascone, Monterosi, Nepi, Proceno, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo, Sutri e Vetralla nel viterbese e Campagnano di Roma, Formello e Mazzano Romano nella provincia di Roma.

“Il comune di Mazzano, insieme ai comuni che partecipano al progetto, intende dar vita ad un organico programma di valorizzazione della Via Francigena – evidenzia Medici, Presidente del Parco – perseguendo, nell’àmbito territoriale laziale, la tutela e il riconoscimento dei valori culturali, storici, sociali ed economici delle attività correlate allo sviluppo ed alla tutela delle Vie Francigene e degli altri itinerari di interesse storico, culturale ed ambientale.”