Circeo, sigilli a un cantiere nautico abusivo

11 ottobre 2014 | 00:30
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Circeo, sigilli a un cantiere nautico abusivo

In azione il Corpo Forestale dello Stato. “La ditta effettuava lo smaltimento dei rifiuti utilizzando la tecnica della termodistruzione, altrimenti, venivano abbandonati sul terreno”

Il Faro on line – Significativa operazione  effettuata  dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione Forestale di Terracina, diretti dall’Ispettore Superiore Giuseppe Pannone, nel territorio del comune di San Felice Circeo.
I forestali durante un controllo del territorio scoprivano che in area soggetta a vincolo paesaggistico, e con destinazione da PRG a zona agricola, su un lotto di terreno di 15.000 mq. era stato impiantato un cantiere nautico completamente abusivo e veniva utilizzata una struttura di oltre 500 mq., anch’essa abusiva, ma fornita in locazione dal proprietario  al titolare del cantiere come  locale industriale.
Il controllo consentiva di accertare che all’interno del cantiere vi erano oltre 15 imbarcazioni in fase di riparazione; inoltre  in tutta l’area vi era la presenza di rifiuti speciali ingombranti, pericolosi e non pericolosi, come olio esausto, filtri dell’olio, pneumatici fuori uso, solventi e vernici di varia tipologia, scarti di lavorazione proveniente  dalle riparazioni delle imbarcazioni,  autovetture prive di  targhe,  oltre 20 batterie al piombo esauste di grandi e piccole dimensioni disperse sull’area. 
Il Corpo Forestale  ha  dimostrato che  i rifiuti sono il risultato dell’attività abusiva posta in essere in quanto,  all’interno del capannone, si constatava la presenza di vario  materiale come contenitori di resine, teli in fibra di vetro e plastica e altro materiale  attinente alla costruzione di imbarcazioni,  pronto per la lavorazione.       
La ditta per la carenza dei requisiti  effettuava lo smaltimento dei rifiuti  utilizzando la tecnica della termodistruzione per quanto possibile, altri rifiuti, invece, venivano semplicemente lasciati in stato di abbandono sul nudo terreno.
Al termine degli accertamenti, gli agenti sottoponevano a sequestro giudiziario, oltre ai 15.000 mq. di terreno, i locali, i rifiuti e  tutte le imbarcazioni presenti, denunciando i gestori della Ditta,  per i reati previsti dal  D.P.R. 380/01 art 44, D.L.gs. 42/04 art 146  e 181, D.Lgs 152/06 e succ. mod.,  art. 192 ed  art.  256.
Due persone sono state deferite all’A.G. ed altre sono state identificate al fine di porre in essere ulteriori accertamenti per verificare un eventuale concorso nella commissione dei reati.
Le indagini continuano in collaborazione con la Guardia di Finanza per  la verifica della posizione fiscale e tributaria della Ditta.