Quattromila ricci di mare stipati nel retro di una macchina: due denunce

25 novembre 2014 | 00:30
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Quattromila ricci di mare stipati nel retro di una macchina: due denunce

Guardia Costiera in azione tra i Comuni costieri di Civitavecchia e Santa Marinella

Il Faro on line – Nel corso del fine settimana appena trascorso, gli uomini della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Civitavecchia sono stati impegnati in un’intensa attività volta al contrasto della pesca di frodo lungo il litorale di giurisdizione. In particolare, una pattuglia della polizia marittima, durante una perlustrazione, è stata insospettita da un’insolita auto monovolume priva dei sedili posteriori che transitava al Lungomare Marconi di Santa Marinella. Da successivi appostamenti in orario notturno ne è risultato che la stessa è stata impiegata per il trasporto di contenitori con all’interno un ingente quantitativo di ricci di mare, pescati in maniera illegale.

Il personale della Guardia Costiera ha quindi individuato e fermato due pescatori di frodo, intenti in attività di pesca subacquea irregolare, trovati in possesso, complessivamente, di circa quattromila ricci di mare. Per i due sono scattate le sanzioni amministrative, ai sensi di legge, per un ammontare di oltre 4.000 euro, oltre al sequestro di tutte le attrezzature da pesca utilizzate. Questa operazione, così come altre messe a segno dalla Capitaneria di Porto di Civitavecchia volte al contrasto dell’illecito fenomeno, soprattutto di echinodermi, sono state effettuate in una zona notoriamente molto prolifera nel litorale tra i Comuni costieri di Civitavecchia e Santa Marinella.

Si rammenta che la pesca sportiva dei ricci di mare è consentita in misura di 50 esemplari per ogni pescatore e senza l’ausilio di autorespiratori, in orari diurni, ovvero dall’alba al tramonto. L’attenzione al problema resterà naturalmente alta, specialmente nei mesi invernali e in concomitanza delle imminenti festività natalizie, durante le quali si riscontra tradizionalmente un aumento della pesca di frodo, attività particolarmente dannosa per l’ecosistema marino e che non da alcuna garanzia sul trattamento dei prodotti ittici secondo le norme igienico-sanitarie previste per la commercializzazione degli stessi.