Spenti i riflettori, la violenza contro donne e bambini resta un fenomeno da arginare con urgenza

5 dicembre 2014 | 19:15
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Spenti i riflettori, la violenza contro donne e bambini resta un fenomeno da arginare con urgenza

Il sociologo Vincenzo Taurino: “Una società nonviolenta è una sfida che deve essere considerata prioritaria”

Il Faro on line – Si sono spenti i riflettori sui temi della violenza e della violazione dei diritti di cui sono vittime bambini e donne, che nei giorni scorsi sono stati al centro di celebrazioni e commemorazioni. Con un tono certamente minore, per quanto riguarda il 20 novembre dedicato all’infanzia e, con maggiore risonanza, per quanto riguarda il 25 novembre dedicato alle donne; ma ambedue le giornate hanno visto vari soggetti, istituzionali e non, ritrovarsi per dire, con enfasi, no alla violenza. 

Creare un fronte unico su entrambi i fenomeni, delle donne e dei bambini, dovrebbe essere il proposito di chiunque a vario titolo ne è coinvolto. Entrambi i fenomeni hanno in comune (non solo la settimana celebrativa), il fatto che sono ambedue trasversali, che non hanno, cioè, confini culturali, economici e geografici. Non sono fenomeni locali ma globali; non sono fenomeni conosciuti nella loro reale dimensione ma, sommersi da un numero oscuro per cui i dati emersi rappresentano solo la punta dell’iceberg; non sono atti compiuti solo da “orchi o criminali” ma, nella gran parte dei casi, sono commessi da chi ha legami di parentela e affettivi con le vittime e, in ambienti che dovrebbero essere i più sicuri per le vittime stesse.
Sono fenomeni, che nella gran parte dei casi, sono in continuità tra loro, per il fatto che in tanti casi la donna maltrattata o uccisa è anche madre, e i figli sono spesso anch’essi nel conto delle vittime o quantomeno nella tipologia della violenza assistita e, ogni violenza perpetrata su un bambino/a trova, quasi sempre, nel conto delle vittime una madre.

“Negli ultimi dieci anni, l’associazione “Io, Noi”, si è fatta portavoce della giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a Fiumicino, promuovendo la manifestazione la “Città dei Diritti”, che vedeva come protagonisti gli alunni di tutte le scuole del territorio. Al centro degli eventi, che nel corso degli anni si sono tenuti in luoghi istituzionali, c’è sempre stato il diritto dei bambini/e e degli adolescenti ad essere ascoltati, un diritto che a tutt’oggi resta disatteso. Ecco perché quest’anno la scelta è stata quella di fare un passo diverso, promuovendo una Conferenza per la creazione di una Grande Alleanza per l’Infanzia e l’Adolescenza, di ritrovarci in un luogo non istituzionale ma, del territorio, con chi realmente sente l’urgenza di “fare”, per non dare a questa importante giornata nessuna veste celebrativa, ma segnare l’inizio di un percorso per rendere concreto il diritto all’ascolto dell’infanzia e dell’adolescenza”.

La costituzione di una Rete a protezione dell’infanzia e delle donne vittime di violenza dovrebbe avere la massima priorità in un’agenda politica degna di una società che si reputi civile. Essere capaci di attivare un modello in grado di richiamare e orientare risorse professionali ed economiche dentro una prospettiva ecologica, eviterebbe gli attuali interventi frammentari e, per questo, inadeguati. Bisogna agire secondo prassi standardizzate che, grazie al lavoro integrato di tutti riesca a creare un fronte per la prevenzione e la presa in carico delle vittime. 

Scuole, associazioni, Polizia di Stato, politici, professionisti, parrocchie sono le voci che hanno dato vita alla Conferenza, che l’associazione “Io, Noi” e il Centro famiglie “Nuova Aurora” hanno promosso in occasione del 25° anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia. Voci che hanno espresso criticità, soluzioni ma anche incertezze rispetto a politiche per l’infanzia inesistenti o inadeguate:

“… fondamentale per affrontare il delicato tema dei diritti e della violenza sull’infanzia sono la pianificazione, la programmazione, la valutazione e la competenza specifica: sapere, cioè, come fare è il bisogno che viviamo quotidianamente… ”
“… Il ruolo della scuola è centrale, non solo come luogo di promozione di azioni educative e di prevenzione ma, anche come luogo fisico in cui ospitare, far vivere e sviluppare le esperienze e le risorse che hanno come obiettivo la tutela dell’infanzia e il sostegno alle famiglie…”  
“… la necessità di costruire una Rete a protezione dell’infanzia e a sostegno della genitorialità, fatta di sinergie umane, professionali ed economiche che sostenga i genitori nei loro compiti e nelle loro difficoltà, fin dalle prime fasi di crescita dei loro figli è una questione prioritaria…”
“… la ricerca educativa sul territorio, capace di leggerne i bisogni e le aspettative reali è uno strumento fondamentale per programmare interventi efficaci…”
“… gli impegni che ognuno di noi è disposto a prendersi, non nascondiamocelo, devono essere sostenuti anche con  finanziamenti e su questo l’Amministrazione deve cominciare a dare risposte concrete. Solo allora potremo iniziare a discutere seriamente in termini di sostenibilità interculturale, sociale, ambientale ed economica delle nostre proposte…”
“… la rilevanza del fenomeno della violenza a danno dei minori, nelle sue varie forme, esige la necessità di intervenire con un lavoro di rete che sia in condizione di poter agire concretamente, con professionalità e competenze specifiche…” 
“… importante sviluppare sul territorio azioni che affrontino anche gli aspetti culturali del fenomeno, promuovendo conoscenza e sensibilità rispetto alle cause che mettono a rischio l’infanzia e l’adolescenza…”
“… la sfida che bisogna lanciare e supportare, ognuno con il proprio contributo che deriva dal ruolo che riveste, è quella di dare vita a una “Grande Alleanza per l’Infanzia e l’Adolescenza”, che abbia anche una dimensione di inter-territorialità..”

I lavori della conferenza si sono svolti in un clima di consapevolezza dell’urgenza di promuovere concrete e adeguate politiche per l’infanzia, una sfida che deve essere considerata prioritaria. Un Paese che si reputi civile, non si può ritenere tale se “non è un Paese per bambini”, così come purtroppo emerge dalle conclusioni dal 7° rapporto del Gruppo CRC e dalle ultime indagini e ricerche in merito ai maltrattamenti e abusi sui minori, che presentano un fenomeno dalle dimensioni impressionanti ”.

Le conclusioni dei lavori della conferenza si possono sintetizzare nella necessità di: intraprendere la costruzione di una rete territoriale, che si può tradurre in un progetto di “Grande Alleanza per l’infanzia e l’adolescenza” ed elaborare un manifesto di principi ed azioni, con proposte che possano anche indicare un indirizzo politico in tema di tutela per l’infanzia e l’adolescenza.

Vincenzo Taurino