Ancora ombre sull’appalto del servizio di raccolta della nettezza urbana

18 dicembre 2014 | 00:20
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Ancora ombre sull’appalto del servizio di raccolta della nettezza urbana

 Schiboni: “Speriamo che la commissione trasparenza chiarisca l’operato ed i motivi che hanno determinato l’assegnazione dell’appalto

Il Faro on line – Dopo la denuncia del Messaggero di Latina dell’utilizzo di mezzi di società finite nell’inchiesta “mafia capitale” e le richieste di chiarimenti dell’opposizione, ora arriva anche una richiesta di revoca in autotutela degli atti di affidamento della gara dallo studio legale che assiste una ditta concorrente alla Servizi Industriali. La richiesta in particolare sottolinea come la ditta aggiudicataria doveva essere esclusa dalla competizione dopo aver accertato la falsa dichiarazione resa dall’amministratore della società in un precedente bando affidato alla servizi industriali a luglio scorso. C’è di più l’ente dopo aver accertato che l’amministratore aveva reso false dichiarazioni non doveva ammettere la ditta con riserva ma doveva inviare gli atti alla procura per la dichiarazione mendace presentata.

Invece, con un discutibile iter, non solo si è proceduto ad assegnare temporaneamente la successiva gara, ma si è ampliato il servizio con altri atti fuori dal primo procedimento i cui aspetti dovrebbero essere maggiormente approfonditi. Non risulta infatti che l’ente abbia proceduto in questo senso. Anzi, non tenendo conto del decreto penale di condanna emesso a favore dell’amministratore della servizi industriali per Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” ex art. 483 c.p., per aver, in qualità di Amministratore Unico della società Servizi Industriali Srl, disposto il trasporto di rifiuti speciali pericolosi con formulari di rifiuti falsi in relazione ai tempi tra gli stessi formulari di identificazione rifiuto e le registrazioni del cronografo, ha aggiudicato alla ditta la gara. “Siamo di fronte ad un comportamento inspiegabile – dicono i consiglieri di minoranza Schiboni, Cerasoli e Di Cosimo – Non solo l’ente non ha tenuto conto del decreto penale di condanna, ma sembrerebbe abbia anche omesso di segnalare alla procura della repubblica la presentazione della dichiarazione mendace dell’amministratore della società.  Di più al fine anche di far risultare l’appalto sotto soglia per non emettere un bando di gara aperto, ha agito con proroghe e assegnazioni fuori dal primo appalto, facendo crescere il servizio di raccolta di 500 mila euro di spesa. Sono giorni che chiediamo chiarimenti. Speriamo solo che domani nella commissione trasparenza il comune chiarisca l’operato ed i motivi che hanno determinato l’assegnazione dell’appalto”.