Altro che Infernetto. Vivere in questa zona è un inferno

5 gennaio 2015 | 03:00
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Altro che Infernetto. Vivere in questa zona è un inferno

Asfalto dissestato, buche profonde, voragini piene d’acqua e macchine che fanno lo slalom mentre i pedoni cercano di non farsi prendere dagli schizzi e schivano massi staccati da vecchie otturazioni

Il Faro on line – Asfalto dissestato, buche profonde, voragini piene d’acqua e macchine che fanno lo slalom mentre i pedoni cercano di non farsi prendere dagli schizzi e schivano massi staccati da vecchie otturazioni. Dopo ogni temporale le principali strade dell’Infernetto, X municipio, diventano un pericolo per i suoi abitanti. Via Boezi è ridotta a un colabrodo, davanti ad un asilo le profonde voragini sono state riempiete dai residenti, ormai rassegnati a questa situazione, da massi e calcinacci che schizzano pericolosamente se uno sfortunato autista ci capita dentro. La situazione non migliora ad Axa, via di Macchia Saponara, l’arteria più importante del quartiere, è un circuito mal rattoppato.

Sono evidenti i segni delle precedenti coperture delle buche, ormai saltate. Proseguendo per la parallela via di Acilia, stretta e trafficata, è impossibile non finire in uno dei tanti squarci dell’asfalto. L’Infernetto, quartiere già messo a dura prova ultimamente dalle tensioni sull’immigrazione, deve fare i conti con le forti piogge e i grandi rischi di allagamento ogni anno. Alcune strade si sono organizzate in piccoli comitati per arginare i problemi più grossi.

Come il gruppo spontaneo che riunisce via Alfano, via Sabata e via Mazzuccato che ha inviato una lettera all’assessore municipale ai Lavori Pubblici, al Consorzio Bonifica Tevere Agro Romano, all’Atac e al corpo di Polizia Locale richiedendo un intervento urgente: “Lo scolo delle acque piovane sul canale di Via di Castel Porziano (che inizia dalla Tenuta del Presidente della Repubblica fino al Canale della Lingua) è difficoltoso per i restringimenti lungo il percorso. La violenza delle acque si abbatte sul ponticello che restringe il deflusso esondando e allagando le strade adiacenti. Chiediamo che siano identificati i responsabili di questo scempio e il ripristino del letto naturale del canale per non incorrere in abusi edilizi, appropriazione indebita e al pagamento dei danni subiti dagli abitanti delle strade limitrofe”.

Tre anni fa un’alluvione uccise un 32enne nel seminterrato dove dormiva. “Abbiamo segnalato per mesi alle autorità municipali i pericoli che corriamo ogni volta a causa del mancato scolo delle acque nel canale di viale di Castel Porziano – dichiara Roberto, portavoce del comitato di quartiere. “Finalmente abbiamo ottenuto, dopo un’ispezione dei vigili del fuoco e dei vigili urbani, la chiusura del ponticello di via Mazzuccato, che restringe il deflusso causando l’allagamento delle strade adiacenti. E ogni volta più di uno di noi è costretto a fare i conti con l’acqua in casa”.
Sara Sbaffi