Servizio di raccolta della nettezza urbana, l’appalto affidato va revocato

9 gennaio 2015 | 00:15
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Servizio di raccolta della nettezza urbana, l’appalto affidato va revocato

Schiboni: “Si doveva procedere nei confronti dell’amministratore della società per aver presentato una falsa dichiarazione”

Il Faro on line – “Non so quale garanzia possa dare un parere di una società privata rispetto ad una questione cosi delicata e per la quale l’Autorità Nazionale anticorruzione non ha ancora risposto, ne l’avvocato dell’Ente ha dato indicazioni certe all’ufficio sul decreto penale di condanna dell’amministratore della società che ha in gestione il servizio di raccolta della nettezza urbana a San felice Circeo”. Questo il commento di Giuseppe Schiboni alla notizia divulgata stamattina dalla stampa e relativa alla determinazione assunta dal dirigente del settore competente per chiarire quanto segnalato e denunciato anche dai consiglieri di minoranza del comune. “Proprio nei giorni scorsi – ha spiegato ancora Giuseppe Schiboni – abbiamo presentato un esposto circostanziato alla Prefettura di Latina, perché provveda ad attivare quanto di propria competenza per far adottare al comune gli atti conseguenti alla mancata indicazione nella dichiarazione resa dall’amministratore della servizi industriali della sussistenza del decreto penale di condanna.

L’appalto affidato va revocato e insieme al primo appalto anche tutte le altre aggiudicazioni effettuate alla medesima ditta – tuona ancora Schiboni – Si è davanti ad un atteggiamento poco chiaro dell’amministrazione comunale che invece di rispondere in modo univoco e certo, continua a richiedere pareri che non arrivano e soprattutto che potrebbero portare ad un risultato ovvio. Non ci risulta infatti che si sia proceduto a segnalare la circostanza della mendace dichiarazione resa dalla Servizi Industriali, ne si sia attivata qualsiasi iniziativa per rimuovere i dubbi da noi sollevati. Anzi si continua in questa inspiegabile atteggiamento che restituisce un dato certo: il servizio di raccolta dei rifiuti è lievitato di 600 mila euro nel 2014 rispetto a quanto speso nel 2013 e soprattutto vengono assunti atti in palese violazione delle norme sulla contabilità pubblica. Sono stati, infatti, generati una serie di debiti fuori bilancio che invece di passare attraverso le deliberazione del consiglio comunale sono stati pagati in modo tardivo con atti monocratici del dirigente con la complicità del segretario comunale che riveste anche il ruolo di responsabile del settore tecnico contabile.

Sono convinto che la Prefettura vigilerà in modo compiuto sulla questione e soprattutto chiarisca al comune che quell’appalto non poteva essere affidato e soprattutto che si doveva procedere nei confronti dell’amministratore della società per aver presentato una falsa dichiarazione”.