Il sindacato Diccap commenta le spese comunali: “10 volte superiori alla spesa nazionale”

17 gennaio 2015 | 15:00
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Il sindacato Diccap commenta le spese comunali: “10 volte superiori alla spesa nazionale”

Gregis: “La ragione può essere facilmente rintracciata nell’abuso dello strumento dei contratti a temine” 

Il Faro on line – “La recente pubblicazione sulla stampa delle spese delle amministrazioni locali dal sito soldi pubblici.gov.it, ha evidenziato che il Comune di Pomezia ha scostamenti, sulla spesa media nazionale – spiega il coordinatore provinciale aggiunto della Diccap, Michele Gregis -, in alcuni ambiti su cui da tempo puntiamo il dito”. Secondo quanto riportato in una nota, le spese legali per il Comune di Pomezia costano oltre 2milioni di euro, con una spesa pro capite di 35,98 euro, a fronte della spesa pro capite nazionale di Euro 3,63. Circa 10 volte superiore alla media.

“Il tutto a fronte di fortissimi debiti fuori bilancio e continue condanne dell’Ente – continua Gregis -.Per la riscossione tributi affidata ad una ditta esterna, nonostante anni addietro le organizzazioni sindacali avessero proposto la sua internalizzazione, i cittadini di Pomezia spendono annualmente 1.781.131 di euro, con una spesa pro capite di Euro 30,93 a fronte di una spesa media pro capite di Euro 3,24. Anche qui abbiamo uno scostamento di circa 10 volte rispetto alla spesa nazionale. E se queste cifre sembrano esagerate, in realtà, a vedere il sito trasparenza del Comune di Pomezia, la spesa destinata alla ditta riscossione tributi, sarebbe perfino maggiore, con impegni di spesa superiori ai 3.000.000 di Euro tra aggio e rimborsi”.

Secondo il sindacato, per gli affitti il Comune di Pomezia, che pur dispone di una palazzina inutilizzata al College Selva dei Pini, ha pagato nel 2014 Euro 474.458,12, con una spesa pro capite di euro 8,27 a fronte della media nazionale di euro 6,51. “Esiste da tempo il progetto per trasferire gli uffici, ma nel frattempo paghiamo – continua il coordinatore -. Infine parliamo della spesa per il personale, che aggregata comprendendo tutti gli oneri per personale a tempo determinato ed indeterminato, ed anche le spese dei dirigenti, su cui manca nel sito del Comune la ricontrattazione, risulta essere di circa 13.494.536,71, con una spesa pro capite totale di euro 240,92, largamente inferiore alla media nazionale che è di Euro 253,57”. 

Dunque se nel complesso per il personale siamo sotto la spesa media nazionale, salta all’occhio una spesa pro capite per il personale a tempo determinato di Euro 38,33, quasi il quadruplo della spesa media nazionale (Euro 8,22). “La ragione può essere facilmente rintracciata nell’abuso dello strumento dei contratti a temine – spiega Gregis -, che contrariamente a quanto previsto da una corretta gestione, sono stati impiegati per la copertura delle carenze di organico. Dai dati sorprende che la priorità del Sindaco sia la guerra ai precari e non quella di ridurre le spese ampiamente oltre la media nazionale, in primis spese legali e riscossione tributi. Ma questo è reso evidente dal suo commento ad un rinvio di alcune cause di precari vincitori di concorso, ottenuto dall’avvocato privato che costa 240mila euro: “Dura Lex Sed Lex”, con una foto di una torre comunale buia ed incombente sul futuro dei precari… ma anche sulle tasche dei cittadini”. Secondo quanto riportato il 23 maggio 2012, il Sindaco, da consigliere di opposizione, votò contro la revoca della ditta riscossione tributi che allora risultava inadempiente, nonostante in maggioranza fossero tante le assenze illustri. Oggi sovvenziona una guerra legale costosa, privando il comune delle risorse umane necessarie ad internalizzare l’accertamento dei tributi con un sostanzioso risparmio.