Le donne di Ardea pagano il disagio della chiusura dell’unico polo sanitario

19 gennaio 2015 | 00:20
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Le donne di Ardea pagano il disagio della chiusura dell’unico polo sanitario

Tamanti: “Off limits il consultorio e nessuno sa dire quando riaprirà”

Il Faro on line – “Dopo le tanto sbandierate dimissioni e gli altrettanti noti ripensamenti del primo cittadino, la  città ha ritrovato dopo le speranze deluse, la sua stabilità nella paralisi amministrativa, la stessa in cui versa da troppo tempo – afferma in un comunicato Barbara Tamanti, dell’associazione “Donne di Ardea” -. La vicenda del consultorio è una delle piu’ evidenti, e rappresentative dell’inadeguatezza di questa amministrazione – continua Tamanti – che sceglie l’immobilismo per posizioni personali e che niente hanno a che vedere con le reali necessità del paese, dimostrando ancora una volta che preferisce parlar di se piuttosto che della cittadinanza”.

“Al consiglio comunale mancato, era pronta l’interrogazione della Consigliera Capraro per chiedere all’amministrazione Di Fiori un timing preciso in merito all’ultimazione dei lavori e all’apertura del polo sanitario dove dovrebbe essere trasferito il consultorio – si legge nel comunicato -. L’interrogazione, che voleva essere portata a conoscenza dei cittadini già venerdì scorso in occasione del Consiglio che la maggioranza ha disertato, sarà protocollata domani stesso in Comune, perché tra promesse di impegno, ritardi, caos burocratico, da mesi  attende risposta. Crediamo che un comportamento tanto irresponsabile da parte di questa amministrazione, debba essere fermato e denunciato, perché mentre questa  si affanna a sistemare i suoi pedoni sulla scacchiera, tra nomine, rinunce e dimissioni, le donne di Ardea pagano il disagio della chiusura dell’unico polo sanitario, trovandosi costrette ad andare nel comune di Pomezia”.

“La  legge prevede un presidio ogni ventimila abitanti – conclude Tamanti -,  Ardea ha dovuto dividerlo con Pomezia per anni, e ad oggi torna indietro nel tempo, perché nel tentativo di salvare quello esistente, lo ha perso e nessuno sa dire quando riaprirà… se questo non è peggiorare! La domanda è di che si occupa esattamente questa classe dirigente”?