Viaggio nel verde pubblico di Ladispoli, tra “capitozzatura” degli alberi e degrado

19 gennaio 2015 | 00:15
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Viaggio nel verde pubblico di Ladispoli, tra “capitozzatura” degli alberi e degrado

Il “regolamento per la tutela del verde e delle alberature” del Comune vieta il ricorso di tale pratica

Il Faro on line – Puntuale come ogni anno, è giunto il periodo della potatura degli alberi. E altrettanto puntualmente i cittadini di Ladispoli si sono ritrovati di fronte la triste immagine di piante mutilate, private completamente dei loro rami, tronchi mozzati senza più chioma. “Questa pratica barbara, chiamata capitozzatura, è una modalità di potatura fortemente deleteria per la salute delle piante, oltre che, evidentemente, per il pessimo impatto estetico che ne consegue (l’ultimo esempio è lo scempio avvenuto in quello che sarebbe dovuto essere il quartiere fiore all’occhiello di Ladispoli: il Miami) – affermano in un comunicato Valerio Lupini – Alfonso Lustrino.
Tale pratica è talmente sconsigliabile che il “regolamento per la tutela del verde e delle alberature” del Comune di Ladispoli ne vieta il ricorso, affermando: “su tutte le alberature di proprietà pubblica è vietata l’operazione di capitozzatura”. Invece, non solo tale operazione viene eseguita nonostante il divieto, ma è, di fatto, divenuta la prassi.

“L’Amministrazione Comunale, più volte negli anni invitata dai cittadini a far rispettare il regolamento, continua a far finta di nulla – continua il comunicato -. Eppure questi lavori pesano non poco sulle casse pubbliche. Solo quest’anno il Comune spenderà 84 mila euro.   Non si capisce poi perché a Ladispoli la potatura delle piante non sia compresa nell’appalto per la gestione del verde pubblico, ma venga considerata manutenzione straordinaria visto che tali interventi sono, in realtà, ricorrenti e programmabili. C’è molto da dispiacersi, perché il verde urbano, le alberature, i parchi, i giardini, le aiuole sono elementi che caratterizzano una città, che possono influenzarne positivamente o meno l’immagine e alleviare l’impatto del cemento”.

“Per questo dovrebbero essere al vertice degli interessi dei nostri amministratori – affermano i firmatari del comunicato -. Osservando lo stato di degrado e abbandono in cui versano la maggior parte delle aree verdi di Ladispoli, siamo portati a pensare che gli interessi della politica nella nostra città siano altrove. A parte pochi casi, parchi e giardini pubblici versano in condizioni fatiscenti. Il parco di Palo, perla naturale del territorio e potenziale risorsa per la città, è da decenni abbandonato alla più totale incuria. Alberi morenti, staccionate divelte, discariche abusive sono sotto gli occhi di tutti. Il grande e prezioso giardino di via Firenze è ormai ridotto a una landa desolata, perennemente ricoperto di spazzatura e utilizzato soltanto per ospitare eventi di discutibile qualità, che concorrono a deturparlo e insozzarlo. E poi piante abbattute senza mai essere sostituite (esempio lampante i pini nei giardini di via Ancona), alberi soffocati dall’asfalto lungo le strade, aiuole desolantemente vuote e chi più ne ha più ne metta. Viene da chiedersi, visto lo stato delle cose, quali siano gli obblighi per le due ditte aggiudicatarie dell’appalto per la manutensione del verde e se ci sia qualcuno che vigili sul rispetto di questi”. 

“Spiace dover constatare – conclude il comunicato – che anche in questo settore, c’è la latitanza e l’incapacità della politica, la mancanza di un progetto e di un’idea di città vicini alle esigenze dei cittadini. Proprio ai cittadini, una volta appurate e risolte le anadempienze delle ditte, potrebbe essere affidata la manutenzione, mediante progetti di adozione, di talune aree verdi della città. Esperienze di questo genere già sono positivamente in atto. Consepevoli di ciò, continuiamo comunque ad aspettare, mentre i nostri alberi vengono violentati. Che l’Amministrazione batta un colpo!” Valerio Lupini – Alfonso Lustrino.