Danni al patrimonio, Axa videosorvegliata

27 gennaio 2015 | 12:00
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Danni al patrimonio, Axa videosorvegliata

Giandinoto: “Il sistema dovrà quindi essere in grado di riprendere immagini, rilevare numeri di cellulare e leggere targhe, anche in condizioni avverse”

Il Faro on line – “Il Consiglio di Amministrazione sta valutando la possibilità di istallare nel nostro quartiere un sistema di videosorveglianza antidanneggiamento, allo scopo di limitare i danni al patrimonio tangibile e intangibile del Consorzio Axa. L’approccio scelto per realizzare questa finalità è basato sulla registrazione (a fini risarcitori) del danno avvenuto, piuttosto che sulla prevenzione dello stesso, che invece richiederebbe una ben più costosa organizzazione di guardie giurate per il pronto intervento. Fermo restando l’aspetto deterrente innescato dai cartelli area videosorvegliata, che potrebbe essere amplificato da una adeguata pubblicità attraverso i media locali” – dichiara Maurizio Giandinoto del Cdacons.

“Per conseguire l’obiettivo”, prosegue Giandinoto: “É necessaria l’identificazione del danneggiatore, e questa può essere diretta (attraverso i suoi dati somatici) o indiretta (attraverso oggetti univocamente collegati al danneggiatore, come il numero di cellulare o la targa del suo veicolo). Il sistema dovrà quindi essere in grado di riprendere immagini, rilevare numeri di cellulare e leggere targhe, anche in condizioni avverse (dovute alle condizioni meteo, interruzioni di alimentazione o a tentativi di danneggiamento delle telecamere), e trasmettere questi dati a un computer centrale (collocato all’interno degli Uffici Consortili), che li memorizzerà e, sempre in sintonia con le Forze dell’Ordine, li elaborerà per avviare le azioni conseguenti”.

“Il primo tipo – spiega Giandinoto – comprenderà una fotocamera a illuminazione adattativa, azionata da un sensore di movimento e un rilevatore di cellulari. Il secondo, una fotocamera con illuminazione Ir (nuova tecnologia Led ad alto risparmio energetico) e la capacità di lettura targhe, anch’essa azionata da un sensore di movimento. Entrambi i tipi di apparecchiature verranno chiusi in gusci protettivi e posti in cima ai lampioni, e saranno dotati di batteria tampone antiinterruzione e di trasmettitore wireless (come i telefoni cellulari) per inviare i dati raccolti al computer centrale, che funzionerà da server e provvederà a organizzare e memorizzare i dati ricevuti, con un sistema di backup (salvataggio) contro la perdita accidentale di dati. L’accesso ai dati memorizzati sarà concesso solo a persone autorizzate dal CdA del Consorzio e si svolgerà secondo precise procedure di sicurezza.

“La realizzazione del sistema – conclude il responsabile Codacons – passerà attraverso le macrofasi di: analisi (definizione precisa degli obiettivi del sistema); progettazione (definizione precisa dell’architettura HW/SW); pianificazione (definizione precisa delle attività da svolgere per la realizzazione del sistema e loro disposizione nel tempo); costruzione (effettiva costruzione del sistema, in accordo al piano); collaudo (secondo il piano dei test); rilascio (consegna del sistema); operatività (effettivo funzionamento del sistema) e manutenzione (preventiva, riparativa, adattativa, migliorativa ed evolutiva.