Giornata della Memoria, Sant’Egidio invita alla pacifica convivenza

27 gennaio 2015 | 00:15
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Giornata della Memoria, Sant’Egidio invita alla pacifica convivenza

Impagliazzo: “La Giornata della Memoria, non è una semplice rievocazione del passato, ma ci interroga sul presente e sul futuro delle nostre società europee” 

Il Faro on line – “La Giornata della Memoria, non è una semplice rievocazione del passato, ma ci interroga sul presente e sul futuro delle nostre società europee – spiega Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio -. Perché non è mai inutile ricordare. Di fronte alla grave recrudescenza dell’antisemitismo, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni fino ai recenti attentati di Parigi e ai crescenti sentimenti di intolleranza nei confronti di Rom e sinti, che pure, in tanti, furono vittime dello sterminio ad opera dei nazisti, l’Europa rischia di smarrire la strada della convivenza tra persone di fedi religiose, culture e tradizioni differenti”. 

In occasione del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, che Sant’Egidio celebrerà con numerose iniziative in Italia e in Europa, il presidente della comunità lancia un appello perché il 27 gennaio sia un’occasione di riflessione e di nuovo impegno contro ogni forma di razzismo, nella consapevolezza che il dialogo non è una semplice posizione intellettuale ma l’unica alternativa allo scontro. Impagliazzo, invita istituzioni e società civile a rendere attuale la memoria di questa Giornata e dell’enorme tragedia della Shoah, ora che anche gli ultimi testimoni diretti stanno via via scomparendo.

“In Europa bisogna mettere assieme politiche lungimiranti, buona informazione e, soprattutto, non lasciare sole le periferie, dove spesso il disagio e la povertà acuiscono le tensioni, è a partire da questi luoghi – conclude il Presidente -, dove vivono insieme europei e immigrati, ormai nuovi cittadini europei, che il nostro continente può ricostruire una cultura della convivenza e della pace, rispettosa delle differenti identità, che è nelle sue radici più profonde”.