Profughi, Santori: “Il Comune è stato invaso da immigrati, incalzano le proteste”

27 gennaio 2015 | 00:15
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Profughi, Santori: “Il Comune è stato invaso da immigrati, incalzano le proteste”

I cittadini chiedono risposte e rassicurazioni al prefetto Pecoraro

Il Faro on line – “Il prefetto di Roma Pecoraro risponda ai cittadini e ai comitati che chiedono rassicurazioni. Nel Lazio si persevera sulla disastrosa politica dell’accoglienza forzata -spiega in una nota Santori, consigliere della Regione Lazio -, sancita nell’ambito di sistema di protezione Spar 2014-2016 che prevede 4433 posti riservati in tutta la Regione Lazio, per cui ad andarne di mezzo sono sempre e solo i cittadini che dal giorno alla notte si vedono catapultati in realtà complesse, estranee al territorio, senza i controlli necessari né la certezza dei tempi”. E’ quanto accaduto in via dei Tinozzi, nel quartiere San Giacomo, a Nettuno dove nella notte tra il 22 e 23 ottobre 2014, i residenti si sono ritrovati come vicini di casa 40 extracomunitari provenienti dalla Liberia, Ghana e Sudan, alloggiati all’interno di un immobile privato, appena realizzato, che si aggiungono ad altri 90 immigrati già ospitati nella villa in via Sele, nell’ex casa di riposo per anziani.

Nonostante le richieste di rassicurazione inviate dai residenti e dai comitati di quartiere non sembra essere arrivata ancora nessuna risposta dal Prefetto di Roma. “Oltre alle preoccupazioni derivanti dal fatto che i paesi di provenienza dei migranti sono colpiti dal virus dell’ebola e pretendiamo certezza sui controlli sanitari applicati – conclude il consigliere – è grave l’atteggiamento del Prefetto di roma e delle istituzioni competenti che sapevano ma non hanno ritenuto importante avvisare il comitato di quartiere, senza provvedere a definire le tempistiche e rassicurare i cittadini sul fatto che non si tratti di una situazione permanente. Esprimo tutto il mio sdegno di fronte ad una decisione presa di sotterfugio senza pensare alle conseguenze di una emergenza internazionale caricata sulle spalle di quartieri periferici e di cittadine del litorale laziale spesso già in forte difficoltà. Non vorremmo che, come già visto e rivisto, per assicurare lo stipendio alle cooperative sociali e tutelare i migranti, si calpestino i diritti dei cittadini italiani e stranieri regolari che pagano le tasse”.