Crisi devastante in Yemen, le strategie del Programma Alimentare

5 febbraio 2015 | 19:37
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Crisi devastante in Yemen, le strategie del Programma Alimentare

Il Faro on line – Soffrire la fame o la malnutrizione, sembra un argomento che non desta più tanto scalpore, nonostante circa 850 milioni di persone ne soffrano ancora; eppure organizzazioni umanitarie, sempre più frequentemente, interagiscono tra di loro per supportare progetti che hanno l’obiettivo di migliorare i mezzi di sussistenza in situazioni di emergenza, che permettono a centinaia di migliaia di persone di sopravvivere. Le destinazioni di molte organizzazioni, non sono scelte a caso sulla mappa, ma vengono automaticamente da vere e proprie emergenze, che mettono in pericolo vite, salute, società intere.

L’organizzazione del Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, è la più grande organizzazione umanitaria, che dal 1962 si occupa di aiutare e salvare quelle popolazioni che devastate dalle guerre, dalla povertà, fenomeni naturali, soffrono la fame o sono malnutrite. Ogni anno supporta centinaia di progetti e solo nel 2013, ha fornito assistenza alimentare ad oltre 80 milioni di persone in 75 paesi. È un organizzazione finanziata su base volontaria e i principali donatori sono i governi e i privati, a cui si aggiungono anche singoli individui. Si tratta di un’organizzazione che raccoglie le esperienze con le proprie mani e le proprie forze.

Cercare di correre in aiuto a tutte le emergenze è un’impresa ardua, ma non impossibile. Lo Yemen per esempio, è il Paese arabo più povero. La sua crisi governativa, i conflitti interni, gli alti prezzi dei prodotti alimentari, la diminuzione delle risorse, flussi di migranti e rifugiati provenienti dal Corno d’Africa lo mettono all’ottavo posto tra i paesi a maggior insicurezza alimentare, con 15,9 su 25,8 milioni di abitanti con un livello di malnutrizione grave-moderato, mentre quelli infantili sono tra i più alti del mondo.

Il programma avviato dall’organizzazione nel luglio 2014 e che terminerà a fine 2016, ha lo scopo di assistere sei milioni di yemeniti attraverso una serie di attività tra cui la distribuzioni di cibo e denaro, assistenza alimentare per il lavoro e le attività, il trattamento e la prevenzione della malnutrizione, carenze acute e croniche di micronutrienti, pasti da portare a casa delle famiglie e razioni per i bambini della scuola.

Questo è solo uno dei tanti progetti con l’obiettivo di debellare definitivamente la fame nel mondo. Non sappiamo ancora se questa missione resterà una semplice ambizione, ma il direttore esecutivo del Pam Ertharin Cousin, è convinta che sia possibile porre fine alla fame e intende riuscirci, semplicemente perché ritiene che “abbiamo gli strumenti, la tecnologia, l’impegno a livello globale dai paesi donatori”.
Bertha Cerullo Vella