Vincono Il Volo, secondo Nek e terza Malika Ayane

15 febbraio 2015 | 18:15
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Vincono Il Volo, secondo Nek e terza Malika Ayane

Il Faro on line – Lo avevamo detto ieri e i fatti ci hanno dato ragione. Sbaragliando i pronostici dei più autorevoli critici in materia, i tre ragazzi prodigio della Clerici hanno distaccato gli avversari negli ultimi metri della corsa alla vittoria, tagliando il traguardo tra gli applausi scroscianti di una platea che quasi prometteva battaglia in caso di esito differente. Nati dalla culla della rai e cresciuti, poi, tra le braccia amorevoli di un America che, ancora una volta, fornisce la prova di apprezzare ben più di noi la cultura musicale italiana, Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble (Il Volo) hanno stupito, emozionato e lottato per un primo posto che il pubblico richiedeva a gran voce fin dal primo giorno. Ed è stato, quindi, il trionfo della giuria popolare, la richiesta di una meritocrazia che a Sanremo ogni tanto, diciamolo, nicchia nella consapevolezza di tutti e nell’impossibilità di fare altrimenti. 

Il secondo posto di Nek, in arte Filippo Neviani, risulta essere meritatissimo dati i riconoscimenti come “Miglior arrangiamento” e il premio della stampa come miglior brano, nonché la vincita pregressa durante la serata delle cover in cui la sua voce aveva stracciato la concorrenza mettendolo, di fatto, ai vertici dei pronostici. A Malika Ayane, terzo posto, è andato il prestigioso premio della critica per Mia Martini tra gli applausi comunque soddisfatti del pubblico pagante. La serata è stata contraddistinta, come del resto le precedenti, quasi esclusivamente dalla musica e dalla voglia di sorridere, appagata questa volta da un Panariello spumeggiante nelle vesti di Renato Zero e amaro nel monologo tragicomico volto a sottolineare, da buon toscano, le brutture dell’Italia nella chiave più leggera possibile, riuscendo a far ridere e riflettere allo stesso tempo.
Importante la parentesi di Will Smith, che ha cantato persino meglio di alcuni concorrenti della manifestazione nella sua personalissima versione di “Volare”, e decisamente superfluo l’angolo dei pensierini finale, spazio in cui le tre vallette, lungi dall’essere legate tra loro da qualche sorta di omogeneità, hanno espresso i propri ringraziamenti al direttore artistico Carlo Conti con tanto di foglio a4 in mano e lacrima facile.

Applausi al presentatore, in ogni caso, meritevole di aver riportato nella giusta prospettiva la musica all’interno del contenitore Festival, capace di sdrammatizzare anche davanti agli intoppi della diretta: si parlerà a lungo del misterioso errore che avrebbe voluto Nek, in un primo momento, tra gli ultimi posti della classifica. Si chiude così la kermesse del 2015, mentre fervono già i preparativi per il prossimo anno. Il nome di Carlo Conti è sulla bocca di tutti per un probabile bis, anche se la doppietta di Fazio frena i più slanciati ardori e ridimensiona l’assetto generale. L’appuntamento, dunque, è per la prossima edizione, nella speranza che il buono costruito in questi giorni non scemi in favore dell’ennesimo slancio di innovazione.

Federica D’Ascani