Lo spettacolo del Judo internazionale al Pala Pellicone di Ostia Lido 

16 febbraio 2015 | 12:30
Share0
Lo spettacolo del Judo internazionale al Pala Pellicone di Ostia Lido 

L’entusiasmo per i centinaia di atleti presenti e la delusione per una delegazione azzurra, per questa edizione, senza medaglie

Il Faro on line – Si è concluso senza podi conquistati per l’Italia del judo, il XXIII Torneo Internazionale di Roma, dal 2013 denominato Continental Open, che ha visto protagonisti, sui tre tatami allestiti all’interno del Pala Pellicone di Ostia Lido, ben 207 atleti, di 37 nazioni partecipanti. Inserita all’interno del World Ranking Event, per l’assegnazione del pass olimpico per Rio 2016, questa due giorni importante per il nostro movimento italiano, che ha saputo organizzare un’ottima rassegna tra i campioni mondiali più famosi di questa disciplina, ha visto la nostra Nazionale azzurra conquistare solamente il 13° posto nel medagliere odierno. Purtroppo non abbiamo registrato la conquista di quei posti preziosi che vanno dal primo al terzo gradino del podio e lo abbiamo fatto per la prima volta, dopo 8 edizioni disputate, da quando nel 2005, a Roma, è stata assegnata l’organizzazione di questa competizione internazionale. Tuttavia, anche se non sono arrivate le medaglie ad inorgoglire i nostri colori azzurri, non possiamo prescindere dall’aver ammirato ugualmente le prove esibite dai nostri atleti protagonisti. Molti giovani tra di loro, che sicuramente in futuro ed in vista dell’Olimpiade di Rio, sapranno mettersi in gioco, conquistandosi la posizione che meritano. In questo caso, raccontando le gesta azzurre che hanno emozionato il pubblico presente, già dal pomeriggio di ieri, 14 febbraio, di fronte ad un pubblico appassionato, vogliamo e dobbiamo descrivere il cammino di due campioni tricolori, che reciprocamente, hanno conquistato il quinto posto, dopo essersi gettati con determinazione e passione, in questa avventura romana e dimostrando un ottimo judo. 

Il primo di loro, è sicuramente il pluricampione europeo e campione mondiale, Marco Maddaloni che perdendo la finale per il bronzo contro il tedesco Igor Wandtke, per la categoria dei – 73 kg, ha saputo vendere cara la pelle, nella prima giornata di gare. Insieme a lui, invece, in quella seconda e conclusiva di oggi, ha fatto allo stesso modo, il 25enne azzurro Giovanni Carollo, che si è esibito invece per la categoria di peso dei – 90 kg e ha perso contro lo sloveno Mihael Zgank, che ha vinto in seguito la medaglia di bronzo, in exequo con lo georgiano Beka Gviniashvili. Per Marco, come per Giovanni, gli incontri disputati sono stati quattro, per i quali le vittorie ottenute sono state tre per i preliminari e la sconfitta è stata ovviamente una poi, in zona medaglia. Entrambi hanno saputo lottare con tenacia e determinazione. Marco è sceso sul tatami contro l’israeliano Tohar Butbul, il ceco Jakub Jecminek e il georgiano Ohridon Gigani, arrendendosi infine di fronte a colui che poi, ha conquistato l’oro. Un altro georgiano. Lasha Shavdatuashvili, il quale già campione di Londra 2012, nella sua categoria di peso, è salito sul primo gradino contro il connazionale Nugzaru Tatalashvili. Il cammino del judoka azzurro verso i primi due gradini del podio, si è dunque qui fermato ed è avvenuto con dolore, solo ad un minuto dal termine, quando ormai tutte le energie erano state spese. Giovanni invece, di fronte ad un pubblico rumoroso e voglioso di tifare per il suo campione di casa, ha allo stesso modo disputato i suoi incontri con impegno, vincendo contro David Kukovica, Kim Jae Yun e Samir Guchapshev. E’ stato il francese Nicolas Bisson, vincitore dell’argento, a frenare la sua cavalcata vincente verso un sicuro e sospirato oro. Sceso in seguito sul tappeto contro Zgank, ha raggiunto come detto, solo il quinto posto. 

Dunque, due lampi di entusiasmo tricolore per i nostri atleti presenti, che ben in 28 hanno partecipato a questo European Open italiano e che tuttavia, hanno registrato altre posizioni importanti, inserendosi tra i primi dieci campioni del torneo, ognuno nella propria categoria di riferimento. Tra loro raccontiamo dei settimi posti conquistati, da Emanuele Bruno per i – 66 kg, da Fabio Andreoli e da Carmine Maria Di Loreto, invece per i – 60, i quali seppur dimostrando grande talento e convinzione, hanno combattuto e lottato, senza tuttavia giungere al podio. 

Tra i protagonisti prestigiosi di questa competizione italiana, abbiamo ammirato, ancora una volta dopo Londra 2012, il campione olimpico in carica Kim Jae Bum che per il peso dei – 81 kg, ha poi raggiunto il terzo gradino del podio, insieme allo spagnolo Shalva Kalabegashvili. Le medaglie d’oro assegnate, sono state 7 e sono andate rispettivamente a Yuma Oshima per i 60 kg, Tal Flicker per i – 66, Lasha Shadvatuashvili invece per i – 73, Goki Maruyama per i – 81, Mashu Baker per i – 90, Haga Ryunosuke per i – 100 ed infine a Hisayoshi Harasawa per i + 100 kg. Sono dunque loro i campioni dell’European Cup Open Men 2014. Tra di essi ben 5 sono giunti dal Paese del Sol Levante ed il loro inno con merito, è echeggiato all’interno del palazzetto ostiense. E’ stato il Giappone dunque, grazie a queste vittorie prestigiose, ad aggiudicarsi il medagliere del torneo e non solo grazie a queste prime medaglie pregiate, ma anche ai 2 bronzi ottenuti da Iwao Keita, che ha bissato lo stesso successo ottenuto lo scorso anno a Tokyo e da Tomofumi Takajo, il quale al Gran Prix di Ulaanbaatar del 2014, era salito sul primo gradino del podio. Dopo lo stesso Giappone, registriamo la presenza in classifica della Georgia, al secondo posto, con un solo oro ottenuto, ma allo stesso modo grande protagonista soprattutto nella giornata di sabato, grazie alle prestazioni magnifiche dei suoi campioni e Israele, al terzo, grazie proprio all’oro di Tal Flicker. 

In questo modo, tuttavia, seppur a digiuno di medaglie, il grande successo dell’Italia è stato quello ottenuto dall’organizzazione di questa edizione del 2015 e soprattutto grazie alla suggestiva e spettacolare Cerimonia di Apertura di sabato 14, nella quale al chiarore di una luce soffusa, si sono esibiti artisti di grande bravura, incorniciati dai colori di tutto il mondo e dagli stessi atleti protagonisti, seduti sui tatami del Pala Pellicone. Attratti anche da queste sentite atmosfere e non solo dalle emozioni agonistiche espresse, nei due giorni scelti per il torneo, sono stati tantissimi gli appassionati che si sono seduti sui seggiolini del Pala Pellicone e tra questi moltissimi sono stati i bambini che hanno tifato e che hanno sorriso, ammirando i campioni più importanti del judo mondiale, scattando foto ed indossando la maglietta celebrativa del torneo. 

Alessandra Giorgi