Libri sepolti negli scatoloni: la strana storia della “Biblioteca Ettore Marchiafava”

20 febbraio 2015 | 06:15
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Libri sepolti negli scatoloni: la strana storia della “Biblioteca Ettore Marchiafava”

Gentori e insegnanti lanciano un appello al Comune: salviamo un polo culturale di importanza vitale per il territorio

Il Faro on line – “Niente è più bello e più profumato di un libro, capace di racchiudere e trasmettere emozioni, spesso diverse ogni volta che sfogliamo le stesse pagine… Il sapere, le alchimie della mente, la capacità di tradurre e dar voce a idee e pensieri è il dono che abbiamo il potere di lasciare al nostro passaggio”. A parlare è Paola Meloni, che sta provando a sostenere una battaglia per salvare la biblioteca della scuola Marchiafava di Maccarese.“Al valore del libro – racconta – si è sempre ispirata la Scuola Marchiafava di Maccarese, una straordinaria eccellenza in un mondo sempre più dimenticato e maltrattato come quello della formazione. Libri scelti e raccolti negli anni, libri donati da chi ne comprende e ne difende il valore, alcuni scritti dagli stessi ragazzi della scuola e vincitori di importanti premi”. 

Un disperato grido d’appello per preservare uno spazio culturale importantissimo, tanto più oggi in un mondo iper-informatizzato nel quale le nuove generazioni non conoscono il valore stesso della lettura. Una battaglia, quella per la biblioteca della scuola, che nasce da lontano: già in passato le insegnanti erano riuscite, dopo tanto tempo e grazie anche al prezioso aiuto dei genitori che ne avevano curato spazi e arredi, a preservare quello spazio.
“Tutti i ragazzi – prosegue ancora Paola Meloni – prendevano in prestito e leggevano a turno gli oltre tremila volumi in essa raccolti…

Volumi custoditi, suggeriti e consegnati dai ragazzi più grandi, che impiegavano così l’ora dedicata alle attività alternative. Era stata intitolata ad un’insegnante della scuola  deceduta col marito in un incidente stradale. I loro parenti avevano chiesto altri libri anziché fiori ai funerali. In breve tempo, la ricchezza delle donazioni aveva reso necessario sistemare i volumi in un’altra stanza, intitolata questa a Bianca Ciobanu la bimba volata in cielo nel tragico incidente alle Vignole costato la vita a sei persone non tanto tempo fa.

I libri e questi ricordi preziosi e incancellabili ne facevano l’orgoglio di insegnanti e ragazzi. Dopo anni e soddisfazioni immense per il traguardo dove si trovano oggi questi preziosi scrigni di fantasia, realtà, cultura, idee ed emozioni? In tante scatole di cartone impilate in poche aree disponibili dell’edificio. Perché? Perché dopo anni di tetti a rischio crollo, di cortili impraticabili, di palestre fuori norma, di mense sotto accusa, di invasioni di roditori e vespe susseguitisi nel tempo nella quasi totale indifferenza istituzionale , si è pensato di realizzare una scala antincendio proprio in quella biblioteca”. 

Gli spazi sono stati svuotati, i lavori per la realizzazione ne hanno ridotto la superficie e reso difficoltoso l’accesso. Ma sarebbe ancora possibile recuperare almeno parte di quanto perduto e riportare quei libri al loro posto. “Sarebbe possibile – spiega ancora Paola Meloni – perché i genitori si sono offerti ancora una volta di realizzare (in maniera gratuita e certificata) i lavori necessari per ridare alla biblioteca l’antico lustro”.

Purtroppo però tutte queste buone intenzioni non sono riuscite fino ad oggi a conquistare l’attenzione delle Istituzioni. Eppure la cultura è uno dei punti cardine del programma elettorale dell’attuale governo cittadino. Che potrebbe (e dovrebbe) prendere a cuore la situazione contemperando le esigenze di sicurezza – fondamentali – con quelle di crescita culturale dei nostri giovani; inutile sottolineare che quest’ultima esigenza è altrettanto importante se si vuole realmente cercare di far crescere i nostri giovani evitando di vederli bivaccare solo nei centri commerciali.

“La cultura va protetta e coltivata, sostenuta e difesa. I ragazzi, le insegnanti ed i genitori della Scuola Ettore Marchiafava – annuncia Paola Meloni – non mollano, porteranno avanti proteste ed iniziative dedicate, aspettando con ansia che il loro fiore all’occhiello possa riaprire le porte e che quei libri che fanno la muffa in cantina possano tornare a profumare sui loro scaffali e negli zainetti degli studenti”.

Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale non faccia cadere nel vuoto un appello tanto importante, di enorme valenza simbolica a fronte di un investimento decisamente sostenibile. La collaborazione tra territorio e istituzioni può avere una sua ragion d’essere proprio partendo da momenti come questo, dove insegnanti e genitori – nel supremo interesse dei giovani – chiedono al Comune un segno di disponibilità.

Ilaria Perfetti