Trasferimento Scientifico “Fermi”, il consiglio di Stato da ragione al Nautico “Caboto” 

28 febbraio 2015 | 06:00
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Trasferimento Scientifico “Fermi”, il consiglio di Stato da ragione al Nautico “Caboto” 

La replica dell’Avv. Giovanni Di Bernardo, legale dei docenti e studenti del liceo scientifico “E. Fermi”

Il Faro on line – È giunta all’epilogo l’annosa diatriba che vede coinvolti, loro malgrado, i due maggiori Istituti d’istruzione superiori di  Gaeta “Il Caboto” ed il “Fermi”, inerente agli spazi ove svolgere le attività didattiche. Il Consiglio di Stato di Roma sezione VI con provvedimento  del 25/02/2015 ha rigettato il ricorso presentato dai docenti e dai genitori degli alunni dell’Istituto scientifico ed ha accolto  quelle dei docenti, del personale Ata e dei genitori degli alunni del Nautico.  La storia ha avuto inizio quando la Provincia di Latina, con nota del Dirigente del settore del 28 luglio 2014, in attuazione del piano regionale di dimensionamento delle  Istituzioni scolastiche A.S. 2014/2015, stabilì il trasferimento  delle attività didattiche del “Fermi” dalla sua sede storica ubicata in Piazza Trieste, presso la struttura di “Calegna” di recente ristrutturata.

Immediata fu la reazione dell’intera comunità del “Fermi” che, tramite gli Avv.ti Giovanni Di Bernardo ed Antonio Contini, impugnò  il provvedimento ottenendo, nel successivo mese di Agosto, dal Tar di Latina, la sospensione monocratica del provvedimento  e la fissazione dell’udienza per la decisione definitiva al successivo 8 ottobre 2014. Si costituirono nel  giudizio   133 tra docenti, genitori di alunni e personale Ata del “Caboto” tramite l’Avv.to Sisto Manzi ed il Tar del Lazio sezione distaccata di Latina in data 9 ottobre accogliendo le richieste del “Caboto” ribaltò  il provvedimento iniziale e stabilì  che la decisione del trasferimento delle attività didattiche dello scientifico  presso la sede di “Calegna” è “quella che realizza il miglior bilanciamento degli interessi coinvolti, permettendo l’ordinato svolgimento dell’attività didattica di tutti gli istituti interessati”.

La decisione del Tar Lazio sezione distaccata di Latina è stata impugnata dalla comunità del “Fermi” tramite l’Avv.to Giovanni Di Bernardo ed è stata fissata per la decisione definitiva presso il Consiglio di Stato l’udienza del 24 febbraio.  La Provincia non ha partecipato al  giudizio, ma lo hanno fatto oltre 100 soggetti tra professori, genitori di alunni e personale ATA  del “Caboto”  rappresentati dall’Avv.to Sisto Manzi del foro di Latina. Il consiglio di Stato, come il Tar, ha rigettato le richieste della comunità del “Fermi” ed accolto quelle  della comunità “ del Caboto” ribadendo, ancora una volta, che la decisione di trasferire la sede e le attività didattiche del “Fermi” da Piazza Trieste presso la sede di “Calegna” per far posto   al ”Nautico” è  la decisione più giusta ed appropriata.  Sembra dunque che il capitolo sia chiuso e si prospetti un trasferimento definitivo dello scientifico dalla sua sede storica di Piazza Trieste presso la struttura di “Calegna” a meno che vengano trovate soluzione alternative.

Difficile dirlo e non facile prevederlo visto e considerato che  il Sindaco di Gaeta, più volte sollecitato sul punto anche dalla comunità del “Caboto” ha più volte ribadito, anche pubblicamente, che le strutture a disposizione del Comune di Gaeta non si toccano.  Lo scenario che si prospetta per gli alunni delle superiori di Gaeta non è dei migliori. Da una parte vi sono i ragazzi dello scientifico che non vogliono spostarsi, dall’altra vi sono quelli del “Nautico” che stanno svolgendo l’anno scolastico sistemati in biblioteca, sala professori, aula video, magazzini riconvertiti, e nei locali della struttura di Via Veneto, con tutte le remore e le difficoltà derivanti da una sede non consona, che  già sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso e c’è da attendersi che, anche alla luce della decisone del Consiglio di Stato, chiederanno  una decisione immediata e definitiva; dall’altra il Sindaco di Gaeta  che afferma che  non vi sono  possibilità per l’amministrazione di Gaeta di venire incontro alle esigenze degli alunni dei due maggiori istituti d’istruzione superiore di Gaeta.

Si attende e si prospetta una primavera di rinnovamento per le scuole di Gaeta. Si registra infine la comunicazione del Dirigente dell’Istituto Nautico “Caboto di Gaeta”  Prof. Salvatore di Tucci che,  da una parte manifesta la soddisfazione per  la decisione del Consiglio di Stato che ha accolto le legittime istanze della comunità del “Caboto”  e che intende ringraziare l’intera comunità, docenti, genitori degli alunni e personale Ata che si sono uniti per tutelare  le legittime istanze degli alunni –i veri danneggiati da questa vicenda– nonché  l’Avv.to Sisto Manzi che li ha rappresentati, dall’altra l’amarezza di dover constatare che  le legittime aspettative di tutti gli alunni, di tutte le scuole, non  possono e non devono essere decise in un aula di giustizia. Si parla ormai tutti i giorni dell’importanza della “ buona” scuola per una rinascita culturale, sociale ed economica  dell’intero paese o poi si deve assistere all’inerzia e/o all’incapacità della politica di intervenire e prendere decisioni che consentano un corretto svolgimento dell’attività didattica.   

Non ha tardato ad arrivare la replica dell’Avv. Giovanni Di Bernardo, legale dei docenti e studenti del liceo scientifico “E. Fermi” di Gaeta. “Il Consiglio Stato all’udienza del 24 u.s. si è pronunciato sulla questione del trasferimento del Liceo scientifico E. Fermi di Gaeta dalla sede storica di piazza Trieste, con ordinanza di rigetto depositata in data 27 febbraio – ha spiegato l’avvocavo. -Il provvedimento, per quanto di rigetto, è stato accolto con fiducia in quanto il Consiglio di Stato si è concentrato su questioni strettamente tecniche, senza avallare scelte concrete né dando via libera a improvvide (e impossibili) attuazioni. Nel valutare i fatti sopravvenuti dopo l’ordinanza del Tar – cioè la totale inattuazione del trasferimento – ha infatti ritenuto condivisibile solo la valutazione “in ordine all’insussistenza dei presupposti per la concessione della misura cautelare”: così facendo ha quindi lasciato intendere che il provvedimento dell’Amministrazione provinciale impugnato non possa recare pregiudizio alcuno, in primis, si deve ritenere, perché inattuato.” 

“Del resto l’incontrovertibile circostanza della inattuabilità del trasferimento – ha concluso l’avvocato –  era stata non solo ammessa dalla Provincia dinanzi al Tar, qualificando il provvedimento come endoprocedimentale, ma anche formalmente accertata dagli stessi organi tecnici provinciali. In definitiva, quindi, il provvedimento del Consiglio di Stato, seppure di rigetto dell’istanza cautelare per ragioni tecniche, pone una parola di chiarezza rispetto a una pronuncia del T.A.R. Latina laddove invece si è dato il crisma della massima ed immediata opportunità concreta ad una scelta, sconfessata dalla stessa amministrazione, del tutto inattuabile: qual è quella di mettere 700 studenti oltre professori e amministrativi in una struttura, a via Calegna, che ne può contenere al massimo 200”.