Teatro del Lido, Fratelli di Sangue per la regia di Mauro Parrinello

5 marzo 2015 | 13:00
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Teatro del Lido, Fratelli di Sangue per la regia di Mauro Parrinello

Parrinello: “Sulla scena un gruppo di 4 attori giovanissimi, che ho l’onore di dirigere”

Il Faro on line – “Una commedia che sa trattare in maniera fresca, ironica e divertente, un tema delicato come quello delle malattie mentali, senza scadere mai nel patetico”. Sabato 7 marzo, nel Teatro del Lido di Ostia, andrà in scena Fratelli di Sangue, l’adattamento teatrale di  Axel Hellstenius con Nicolò Giacalone, Alessio Praticò, Valentina Badaracco e  Mauro Parrinello, nei panni anche del regista che spiega in breve cosa rappresenta per lui questolavoro. “Due persone cresciute in un istituto psichiatrico vengono ritenute idonee per affrontare la società e il governo gli offre la possibilità di vivere in un appartamento nuovo. Tutto per loro. Ora sono liberi di andare a fare la spesa, rispondere al telefono, incontrare altre persone, innamorarsi. Sono finalmente pronti ad affrontare il mondo di fuori. E’ questa la trama di Fratelli di Sangue, in cui Elling, uno dei due ex internati, ci condurrà alla scoperta della nostra stessa società con occhi completamente nuovi, puri, infantili e talvolta spietati”.

“Una scusa quindi, per guardare dentro di noi, dentro alle nostre contraddizioni, quelle in cui siamo da così tanto tempo immersi da non accorgercene nemmeno più. Sulla scena – continua – un gruppo di 4 attori giovanissimi, appena diplomati alla Scuola dello Stabile di Genova, che ho l’onore di dirigere verso la risposta alla domanda che pone il testo: la società sarà pronta ad accogliere questi due uomini speciali e ad ammettere di aver perfino qualcosa da imparare da loro?” Nata come romanzo di Igvar Ambjørnsen e diventata un film da Oscar a firma di Petter Naess, Fratelli di sangue di Axel Hellstenius (1960) è una commedia che sa trattare in maniera fresca – ironica e sovente anche allegra e divertente – un tema delicato come quello delle malattie mentali, senza scadere mai nel patetico.