Sì del Consiglio dei Ministri alla riforma della scuola

12 marzo 2015 | 20:39
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Sì del Consiglio dei Ministri alla riforma della scuola

Il Faro on line – Il consiglio dei ministri ha dato il suo beneplacido al disegno di legge sulla scuola. Una riforma le cui novità sono state illustrate da Renzi in dieci punti. «Siamo riusciti dopo una lunga discussione a trovare un buon clima dentro il cdm, ora la palla al Parlamento, un testo realizzabile abbastanza rapidamente se il Parlamento lavorerà con il senso dell’urgenza», ha detto il premier sottolineando che «la buona scuola mette al centro lo studente e i suoi sogni di essere anzitutto un cittadino».

Le proposte sulla scuola sono realizzabili abbastanza rapidamente, con grande intensità, se il Parlamento vorrà lavorare con senso d’urgenza. Sono molto ottimista, ho sempre detto che questa è la riforma principale, ne siamo sempre più convinti”. Il premier al termine del Consiglio dei ministri si mostra soddisfatto, nonostante le critiche e le proteste del pomeriggio. Con la riforma della scuola si prevede l’assunzione di 100mila precari: “Lo Stato mantiene il suo impegno e sana una ferita”, spiega Renzi confermando che verranno prese in considerazione solo le “graduatorie a esaurimento”.

“Siamo riusciti – aggiunge Renzi – dopo una lunga discussione, a trovare un buon clima all’interno del Consiglio dei ministri. Ora la palla passa al Parlamento”. Nella riforma della scuola, con la ‘Carta del professore’ “ogni anno il professore avrà un cifra, non stratosferica, 500 euro che potranno essere spesi per spese culturali. Se ci saranno le condizioni economiche proveremo ad aumentarli”. E ci saranno anche 200 milioni di euro dal 2016 per la valutazione del merito dei docenti: “Decideranno le singole autonomie scolastiche”, ha sottolineato Renzi.

In serata l’uscita in tv, con l’utilizzo delle ormai conosciutissime slide; un’ambientazione un po’ da televendita, ma comunque efficace per spiegare punto per punto tutte le novità. Ora la parola passa alle Camere.

LE NOVITA’ PIU’ IMPORTANTI

Assunzioni di 150mila precari a settembre 2015 E “scatti” salvi, 200 milioni per merito «Abbiamo scelto di mantenere gli scatti di anzianità per i professori, ma con una cifra aggiuntiva sul merito. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside», ha spiegato Renzi, aggiungendo che sono stati messi in campo 200 milioni dal 2016.

Professori scelti dal preside Tra le novità più rilevanti della riforma il fatto che «il preside sceglierà gli insegnanti dentro un albo, là dove c’è spazio che si libera. Il preside sceglie dentro l’albo dei docenti e individua la persona più adatta senza automatismi». E ancora: «La scelta dell’organico funzionale porta a superare il meccanismo delle classi pollaio», ha detto Renzi.

Curriculum on line Le scuole metteranno on line i curricula dei professori e i bilanci delle scuole. «Non bisogna aver paura della trasparenza», ha detto il presidente del Consiglio.

Stop ai supplenti «Non ci saranno più i supplenti», ha confermato poi il premier, aggiungendo che il «primo anno sarà di transizione»: la figura del supplente sparirà «per quasi tutte le classi di concorso già dal primo settembre 2015, ma non per tutte perché le graduatorie a esaurimento non coprono tutte le classi di concorso». «Il meccanismo è tale per cui ogni scuola, entro una determinata data, farà un piano strategico della scuola che includa offerta formativa e fabbisogno».

I DIECI PUNTI
1) Aggiornamento obbligatorio e formazione per i docenti che portano innovazione.
2) Individuazione ed abolizione delle prime 100 cose che bloccano l’attuale sistema, grazie al primo suggerimento di tutto il personale scolastico.
3) Innovazione e digitale, con l’inserimento di reti a banda larga e wi-fi in tutti gli istituti scolastici pubblici.
4) Istituzione di un registro dei docenti (entro cui presidi possono scegliere le professionalità in funzione degli obiettivi prefissati) e pubblicazione online di budget, feedback, riconoscimenti, progetti finanziati ecc. relativi ad ogni singola scuola.
5) Assunzioni di 150mila precari a settembre 2015 per chiudere tutte le graduatorie e, dal 2016, avere solo docenti di ruolo per concorso.
6) Istituzione di un team di “docenti stabili” per supplenze che garantiscano comunque continuità didattica.
7) Ritocchi al piano formativo: nella scuola primaria: inglese già dai 6 anni, musica, sport. Nella secondaria: competenze digitali, storia dell’arte ed elementi di economia.
8) Istituire, controllare e rendere trasparente il Fondo per il MOF (Miglioramento dell’Offerta Formativa) legato ad obiettivi specifici, capaci di attrarre anche risorse private da cittadini, imprese o enti e fondazioni).
9) Mai più scatti. Ogni 3 anni 2/3 del corpo docenti otterrà in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ai risultati raggiunti in classe, a miglioramento dell’intera scuola. E dal 2015 ci sarà la pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento riferito ad ogni istituto scolastico.
10 ) Maggior apprendistato negli ultimi 3 anni di istituti tecnici o professionali (con 200 ore minime obbligatorie) in percorsi lavorativi sperimentali.