Farmacisti in aiuto e i Paria: il sistema delle caste in India

18 marzo 2015 | 07:00
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Farmacisti in aiuto e i Paria: il sistema delle caste in India

Il Faro on line – La casta è un sistema di stratificazione gerarchica della società nella cultura Hindu. Il termine deriva dal XVI secolo, dal portoghese lignaggio, razza e si riferiva al sistema complesso sviluppato in India con l’induismo. Le caste influiscono anche sulla suddivisione dl lavoro, diversificando quindi lo stato sociale di ogni cultura, ma sono molto relazionate alla religione, che si trasformò in uno strumento di controllo sociale, tuttora potente in India. Il sistema della caste trovò una giustificazione religiosa nel primo dei testi sacri dell’induismo, il Rig Veda, e fu poi riaffermata nella Bhagavad-Gita, che indica la via per accedere a una condizione migliore nella successiva incarnazione: la totale obbedienza alle regole della propria casta. Inizialmente le caste erano quattro: kshatriya (il re e i guerrieri), brahmani (sacerdoti), vaishya (agricoltori e mercanti) e shudra (servi); ma con l’emergere di nuove attività e gruppi sociali il sistema subì un’evoluzione e si sviluppò una serie di sottocaste o jati.

Ogni casta ha il proprio dharma, ossia una serie di doveri da compiere. Si tratta perlopiù di preghiere, di servizio nei confronti della comunità, di dominio delle proprie passioni. Secondo le dottrine induiste, la casta nella quale un individuo nasce è il risultato delle sue azioni in una vita precedente. In questa visione le ineguaglianze fra gli uomini sono quindi motivate da azioni passate, ed hanno del resto un valore provvisorio, valgono cioè fino alla morte dell’individuo e alla sua successiva reincarnazione.
Di qui l’impossibilità di passare da una casta all’altra e la ferrea legge per cui i matrimoni sono possibili sono tra individui della stessa casta. E’ chiaro che questo sistema fu creato al fine di mantenere i privilegi delle caste superiori ed impedire rivolte da parte di quelle inferiori. Al di fuori delle dette classi vi sono i Paria, i fuori casta, cioè gli infimi tra gli infimi per un indiano; sono altrimenti detti gli intoccabili in quanto chi li sfiora anche solo accidentalmente deve immediatamente andare a purificarsi; fanno lavori umili quali lo spazzino o il lava bagni.

Se il buddhismo, il giainismo e il sikhismo rappresentano forme di ribellione al sistema delle caste, anche all’interno dell’induismo vari personaggi vi si opposero nel corso dei secoli: dai mistici del movimento bhakti a molti brahmani, che furono per questo perseguitati e uccisi, fino a Gandhi, che rinominò gli intoccabili harijan, ‘popolo di Dio’.

Interviene Tullio Dariol, Presidente dei Fia: “Ecco come il nostro aiuto ai “Fuori Casta” alimenta la speranza per un futuro diverso per queste comunità. Queste persone spesso sono emarginate non solo socialmente, ma anche fisicamente vivendo in povertà in aree sub-urbane o lontano dalle città. È proprio questo il caso dei tre villaggi di Puruthipara, Pothiyoor e Kattuvila (ed aree limitrofe) che contribuiamo a sostenere insieme al nostro Partner per l’India Namastè Onore a Te. Abbiamo reliazzato molto progetti per queste famiglie, ma le necessità sono tante e continuiamo a fare del nostro meglio”.Dopo l’indipendenza, la nuova Costituzione indiana ha accolto i principi di un sistema laico ed egualitario e sono state promulgate leggi e iniziative per favorire l’integrazione degli intoccabili. All’erosione del sistema, tuttavia, hanno contribuito soprattutto la modernizzazione e l’emergere di una classe media urbana, il cui status è definito in base alla riuscita economica piuttosto che all’appartenenza a una casta sociale. Ciononostante, gli intoccabili continuano a vivere in condizioni di miseria, e molte antiche usanze sono ancora radicate.

Alle caste “inferiori” è riservata una percentuale di posti di lavoro e di studio ( nell’università e nelle scuole superiori statali), in quanto ancora considerati “svantaggiati” rispetto agli altri, così come sconti particolarmente elevati per l’erogazione di prestazioni medico-ospedaliere.  Prosegue Tullio Dariol: “Nonostante ciò, il livello di istruzione e di vita delle caste “basse” è decisamente inferiore a quello delle altre e la nostra presenza in 3 villaggi di “intoccabili” ha contribuito in modo decisivo al loro miglioramento: solo grazie a noi alcuni dei loro ragazzi hanno potuto accedere agli studi superiori, a occupazioni più dignitose e remunerative ed ad una situazione abitativa decente, nonché ad interventi di chirurgia e di cura che non avrebbero comunque potuto permettersi e che in alcuni casi hanno salvato la vita a persone altrimenti destinate a morte prematura, come la mamma di una delle “nostre” bimbe, salvata da morte certa grazie ad una operazione a cuore aperto effettuata grazie al nostro intervento. Tutto questo è possibile grazie al continuo lavoro sinergico con  Namastè, organizzazione riconosciuta dal governo indiano”.

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il nostro sito www.farmacistiinaiuto.org, la nostra pagina facebook https://www.facebook.com/FarmacistiinaiutoOnlus oppure a contattarci via mail segreteria@farmacistiinaiuto.org
o telefonicamente  al 346-4360567.