L’ex ministro Lupi: “Dimissioni? Esco a testa alta”

20 marzo 2015 | 14:26
Share0
L’ex ministro Lupi: “Dimissioni? Esco a testa alta”

Il Faro on line – “Non sono qui per una responsabilità giudiziaria ma per giusti motivi politici”. Maurizio Lupi, a un giorno dall’ufficializzazione delle dimissioni dal Mit, lo mette subito in chiaro all’Aula della Camera, semivuota. Non accetta di essere tirato in ballo in una vicenda di cui non si sente colpevole. “Vi auguro, cari deputati – è stato il messaggio rivolto alle opposizioni – in questi giorni di demagogia a brandelli di non trovarvi mai dentro bolle mediatiche difficili da scoppiare e di non aver mai qualcuno che entri nella vostra famiglia e intimità”. Lupi ha ribadito di credere  “fortemente nello stato di diritto e nella presunzione di innocenza” ma ha anche detto di non voler chiedere “garantismo per il fatto che non mi hanno rivolto alcuna accusa. Dopo due anni di indagini i pm non hanno ravvisato nulla nella mia condotta da perseguire”.

L’ex ministro, dunque, ha spiegato di aver preso questa decisione per motivi di opportunità e quindi può permettersi di uscire “a testa alta, guardandovi negli occhi”. “Per due volte – ha sottolineato – sono stato vice presidente di questa Aula, e questo è il luogo dove compiere il gesto che mi accingo a fare. Il Parlamento è il luogo del consenso della sovranità del popolo, il luogo del potere, da qui emana la fiducia per il mio Ministero, è il luogo della responsabilità ed è mio dovere rendere conto dell’esercizio del potere a me affidato. Quindi sono pronto a rispondere di ciò che ho fatto in questi 22 mesi da quando ho giurato prima volta da ministro”. Quanto ai rapporti con l’ingegner Perotti e alla presunta raccomandazione del figlio Luca, Lupi ha affermato: “E’ evidente a tutti, quanto sia inverosimile che un amico di famiglia da 40 anni abbia potuto accreditarsi a me regalandomi un vestito”. L’orologio che i Perotti avrebbero regalato a suo figlio, spiega, non lo avrebbe accettato: “Non gli ho chiesto di sostituirlo, se questo è il mio errore lo ammetto”, spiegando che i Perotti conoscono suo figlio “da prima che io diventassi ministro”.

Su Incalza (che sarebbe a capo del sistema di corruzione nelle Grandi Opere su cui indaga la procura di Firenze) Lupi ha chiarito: “Ho potuto verificare come Incalza nei vari procedimenti penali nel quale è rimasto coinvolto non ha mai subito una decisione di condanna. Questi sono stati i motivi che mi hanno indotto a non rimuoverlo”. Sui risvolti che il caso avrà l’ex numero uno del Mit ha detto di vedere “il lato politico di questa difficile vicenda. Molte persone mi hanno dimostrato amicizia. E per me più importante di tante cose. Sarò anche un comprimario come ho letto sui giornali, ma la cosa cui tengo di più nella mia vita sono i rapporti umani personali”. Lupi, dopo le dimissioni, diventerà con ogni probabilità capogruppo alla Camera di Ncd.