Gil: “Meno servizi su sicurezza e salute: così si distrugge il cittadino onesto”

21 marzo 2015 | 06:05
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Gil: “Meno servizi su sicurezza e salute: così si distrugge il cittadino onesto”

Anna Surricchio: “Se non si mette mano all’economia, la situazione peggiorerà. E a quel punto sarà persino difficile ‘condannare’ chi va contro la legge”

Il Faro on line – “La situazione della sicurezza del cittadino nel nostro territorio sta degenerando, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine: che lo Stato stia battendo in ritirata rispetto davanti alla delinquenza, micro o macro che sia?” La provocazione è di Anna Surricchio, di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino).

“E’ allarmante l’aumento dei casi di rapina e furti nelle abitazioni, accadono quasi quotidianamente in diverse parti del nostro territorio. Purtroppo siamo di fronte agli effetti di una legge di stabilità cieca e sorda che per diminuire le spese della mastodontica macchina dello Stato, come peraltro sarebbe sacrosanto, sta colpendo due cardini della nostra società: la sicurezza e la salute. 

“Sempre più spesso – prosegue Surricchio – leggiamo o ascoltiamo sui canali televisivi notizie che riguardano i vari crimini sul territorio e non solo. Noi peraltro siamo più abituati ad avere informazioni dai nostri ‘luoghi comuni’: bar, giornalaio, mercato e da gente che conosce un vicino derubato, un amico a cui i ladri sono entrati in casa, un’amica della moglie scippata per strada.

Lungi da noi giustificare il crimine, ma lo stare tra la gente ci aiuta a capire il motivo scatenante che spinge il cittadino disperato a compiere gesti condannabili. La nostra associazione non nasce per condannare (non è il nostro mestiere) ma cerca di capire. Notiamo una debole presenza delle forze dell’ordine e suggeriamo che queste si coordinino sempre più con i veri detentori delle informazioni sul territorio. Insieme a tutte le amministrazioni cerchiamo, quindi, la ” chiave di volta” al problema che ormai sta esasperando il cittadino. 

Per quanto ci riguarda chiediamo ad ognuna delle amministrazioni, di fare la propria parte, ma in primis chiediamo all’amministrazione comunale di dare al cittadino opportunità di lavoro che lo distolga dalla disperazione in cui versa. Non chiediamo posti di lavoro ma un posto dove poter lavorare, perché solo così il cittadino sarà soddisfatto e non si sentirà più un peso per il resto della società. Per far sì che tutto questo accada c’è un solo modo: bisogna muovere il volano dell’economia”.