Correva l’anno 1957, si scriveva l’Europa

25 marzo 2015 | 17:36
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Correva l’anno 1957, si scriveva l’Europa

Il 25 marzo di 58 anni fa venivano firmati i Trattati di Roma, padri dell’UE

Il Faro on line – Pioveva anche il 25 marzo 1957, verso le ore 18.00, quando in Campidoglio a Roma, nella sala affrescata degli Orazi e Curiazi, vennero firmati i Trattati costitutivi rispettivamente della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom), noti poi col nome di “Trattati di Roma”.

I paesi firmatari sono soltanto sei: la Francia, la Germania, l’Italia, il Belgio, l’Olanda ed il Lussemburgo. Questi stessi paesi, l’anno precedente (1951) avevano già dato vita alla Comunitàeuropea del carbone e dell’acciaio (Ceca). Queste furono le tappefondamentali dell’avvio del lungo processo di unificazione europea.

Era stato il ministro degli Esteri belga Paul Henry Spaak a suggerire che la firma dei Trattati istitutivi della Comunità economica europea e dell’Euratom si tenesse a Roma. Al termine dei negoziati condotti per quasi due anni nel castello della Val Duchesse, alle porte di Bruxelles, si era levato in piedi annunciando: “Propongo che i Trattati siano sottoscritti a Roma, la più augusta delle nostre città, da cui la civiltà è venuta tre volte all’Europa”. Così i rappresentanti dei sei Paesi che, avanguardia coraggiosa e forse anche temeraria, avevano preso il largo dal Consiglio d’Europa per costruire la navicella ancora fragile della sovranità condivisa, erano convenuti a Roma in quel giorno di marzo per l’atto solenne e conclusivo. 

Il protocollo italiano aveva messo insieme non senza timori la solenne cerimonia. All’ultimo momento il cancelliere tedesco Adenauer aveva voluto partecipare di persona. Segni per l’Italia aveva fatto lo stesso, ma non i capi di governo di Francia e Benelux, che avevano delegato i loro ministri degli Esteri, salvo il Lussemburgo,rappresentato dal vecchio e saggio primo ministro Bech. I luoghi pur solenni della sala degli Orazi e Curiazi erano angusti in ragione anche della presenza massiccia di fotografi e giornalisti che si disputavano affannosamente lo spazio, i rumori dei loro posizionamenti facevano da sfondo ai discorsi dei ministri.

Con l’istituzione della CEE e la creazione del mercato comune si vogliono raggiungere due obiettivi. Il primo consiste nella trasformazione delle condizioni economiche degli scambi e della produzione nella Comunità. Il secondo, più politico, vede nella CEE un contributo alla costruzione funzionale dell’Europa politica e un passo verso un’unificazione più ampia dell’Europa.

Nel preambolo, i firmatari del trattato dichiarano di:
“- essere determinati a porre le fondamenta di un’unione sempre più stretta fra i popoli europei;- essere decisi ad assicurare mediante un’azione comune il progresso economico e sociale dei loro paesi, eliminando le barriere che dividono l’Europa;- avere per scopo essenziale il miglioramento costante delle condizioni di vita e di occupazione dei loro popoli;- riconoscere che l’eliminazione degli ostacoli esistenti impone un’azione concertata intesa a garantire la stabilità nell’espansione, l’equilibrio negli scambi e la lealtà nella concorrenza;- essere solleciti di rafforzare l’unità delle loro economie e di assicurarne lo sviluppo armonioso riducendo le disparità fra le differenti regioni e il ritardo di quelle meno favorite;- essere desiderosi di contribuire, grazie a una politica commerciale comune, alla soppressione progressiva delle restrizioni agli scambi internazionali;- voler confermare la solidarietà che lega l’Europa ai paesi d’oltremare e assicurare lo sviluppo della loro prosperità conformemente ai principi dello statuto delle Nazioni Unite;- essere risoluti a rafforzare le difese della pace e della libertà e a fare appello agli altri popoli d’Europa, animati dallo stesso ideale, perché si associno al loro sforzo.” 

Occorreranno tuttavia sedici anni prima che altri paesientrino nella CEE. Solo nel 1971, infatti, vi faranno parte anche il RegnoUnito, la Danimarca e l’Irlanda, facendo così salire il numerodi paesi della CEE a nove.Nel 1981 entrerà la Grecia e nel 1986 laSpagna ed il Portogallo. Il Trattato di Roma è daconsiderarsi a tutti gli effetti il padre dell’Unione Europea. Infatti, ilTrattato di Maastricht del 1991 ed i successivi Trattati diAmsterdam (1997) e di Nizza (2000) sono figli della CEE. E noi europei, oggi, di chi saremo padri?

D.T.