Restituita alla città un’antica opera d’arte rubata

26 marzo 2015 | 18:00
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Restituita alla città un’antica opera d’arte rubata

L’opera del ‘700 in marmo bianco era stata trafugata negli anni 90

Il Faro on line – Restituita alla città di Gaeta un’antica opera d’arte del ‘700 in marmo, rubata alla chiesa di S. Biagio. “L’Antefissa in marmo bianco raffigurante volto”, questo il nome tecnico del prezioso oggetto, era stata prelevata furtivamente dall’altare dell’antica chiesa negli anni 90. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Nucleo di Napoli, guidato dal Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, nei giorni scorsi, in esecuzione di un decreto di restituzione di oggetti sequestrati, ha consegnato l’opera marmorea alla Sovrintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, che ha subito provveduto a restituirlo al proprietario secolare, ovvero il Comune di Gaeta.

In realtà le Antefisse rubate erano due, trafugate a distanza di dieci anni l’una dall’altra. Solo una, però, è stata oggi ritrovata, grazie alle meticolose indagini dei Carabinieri del Nucleo T.P.C. di Napoli, avviate, come ricorda  il prof. Erasmo Vaudo, Presidente del Centro Storico Culturale Gaeta, subito dopo la denuncia da parte dell’allora Presidente del Comitato di Quartiere Gaeta S. Erasmo, Raffaele Freiles, subito dopo la scomparsa del secondo volto”. 

La Chiesa di S. Biagio, (in precedenza di Sant’Antonio Abate), risale al periodo rinascimentale, è sopravvissuta alle esplosioni dell’Assedio del 1860-’61, venne danneggiata durante l’ultimo conflitto mondiale, a causa della vicinanza con l’area del molo militare Sant’Antonio. Alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, con la costruzione del Lungomare Caboto, l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Pasquale Corbo, decise per la demolizione dell’edificio, lasciando in situ la Pala dell’altare con una serie di cornici marmoree notevolmente decorate, realizzata nel ‘700. L’opera d’arte non è l’unica superstite, esistono altre cornici marmoree e suppellettili, tra cui alcune pitture esposte nel Museo Diocesano e la statua della Madonna della Cintura in deposito presso il Santuario dell’Annunziata.
Agenti atmosferici e mano dell’uomo, hanno prodotto vari danni alla Pala nel corso degli anni, sanati solo nel 2013  attraverso idonei lavori di restauro. Sono stati così riportati all’antico splendore i marmi policromi e al contempo sono state posizionate, in luogo delle antefisse rubate, due riproduzioni.

“Oggi l’antica opera di marmo – afferma il Sindaco Cosmo Mitrano –  viene restituita alla città di Gaeta che con grande emozione l’accoglie e, solo temporaneamente, ma con grande cura, la ospita presso la Pinacoteca Comunale Giovanni da Gaeta,  per poi trovarle la più idonea collocazione museale”.