Saline, una lettera per la città

27 marzo 2015 | 19:00
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Saline, una lettera per la città

I residenti: “Coraggio amata città, risorgi!”

Il Faro on line – I residenti della zona Saline a Ostia Antica, esprimono, in una lettera, la solidarietà alla loro città: “Cara Ostia, ti hanno ucciso. Ma devi saper risorgere. Non è facile trovare le parole per descrivere cosa è successo e cosa sta accadendo ad Ostia. E nonostante in questi mesi, più volte, sia stato detto di tutto e di più, non sono certo parole di giubilo quelle con cui si può commentare cosa la classe dirigente lidense abbia provocato in questi anni. E non sarà neanche il classico, l’avevamo detto, a provocare gioia in noi. Noi che la città l’amiamo e lo rivendichiamo anche oggi, come abbiamo fatto sempre. La Giunta di Ostia non è la prima ad essere sciolta per difficoltà gestionali o per interferenze mafiose”-

“È poco importante – prosegue la lettera dei residenti – in questo momento, se siano infiltrazioni, come dice la prassi, o contiguità come ha detto chi doveva amministrare. Più volte, nelle nostre riflessioni, avevamo definito Ostia come una città ferita. Con la decisione di Roma Capitale però, viene dichiarata, ufficialmente la morte di Ostia. E gli assassini hanno dei nomi ben precisi, e sappiamo come individuarli. Con lo scioglimento per difficoltà oggettive, infatti, viene certificato che qualcuno, evidentemente ha aperto le porte del Parlamentino Lidense al malaffare, viene gettato fango su una collettività che se una colpa l’ha avuta è quella di non aver saputo scegliere con saggezza i propri governanti”.

“Altro che turismo, altro che città Metropolitana, altro che città della trasparenza. A venire colpita, infatti, sarà in primis l’immagine della città. A cascata, ovviamente, verranno acuiti tutti i problemi, soprattutto di natura economica di Ostia – sostengono i residenti – Per Ostia si aprono mesi difficili. Ma questo non accade perché si è pestato i calli a qualcuno. Questo non accade perché, come invece si vuole far passare, il governo centrale, ha deciso di penalizzare, ancora una volta una città e una comunità, nella fattispecie Ostia. Questo accade, per una gestione dissennata della cosa pubblica, per un tradimento del mandato conferito della gente attraverso il voto”.

“Ostia, una città che però adesso può avere una grande occasione e deve avere la forza di sfruttarla. Rinascere dall’inferno dove è stata fatta sprofondare – incalzano i residenti – Ostia deve avere la forza di risorgere come l’Araba Fenice, puntando sulle sue energie migliori, sui suoi giovani, sulle persone oneste, che ogni giorno, lavorano duramente senza ricorrere al compare di turno. È questa l’unica possibilità di salvezza. In questi casi- conclude la lettera – una famosa frase di un altrettanto famoso film: “O noi risorgiamo come collettivo, o saremo annientati individualmente”. Una frase che i cittadini di Ostia, tutti, nessuno escluso, dovrebbero tenere bene a mente”.