Dal “clan Spada” insulti verso Il Senatore Esposito e la giornalista Angeli

28 marzo 2015 | 12:53
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Dal “clan Spada” insulti verso Il Senatore Esposito e la giornalista Angeli

Solidarietà dal vice sindaco Nieri e dall’assessora alle Politiche Sociali Danese

Il Faro on line – “A noi er sorriso nun ce lo leva nessuno”. Comincia con queste parole il post pubblicato su facebook da Roberto Spada.  Poche le righe scritte da questo membro dell’omonimo clan criminale di Ostia, ma piene di insulti e minacce verso due persone: il senatore e commissario del Pd di Ostia Stefano Esposito e la giornalista di Repubblica Federica Angeli, che da quasi due anni vive sotto scorta per aver denunciato con la sua penna gli affari illeciti dei clan malavitosi del litorale. Il post è stato scritto come risposta a un articolo pubblicato sul quotidiano Repubblica in cui Esposito ha parlato dell’esultanza su facebook degli Spada in seguito alle dimissioni del presidente del X Municipio Andrea Tassone.  

Il primo a dare la notizia degli insulti  è stato lo stesso Esposito che ha riportato sul suo profilo facebook il testo pubblicato da Roberto Spada e ha aggiunto: “Questa mattina vi voglio presentare la famiglia Spada di Ostia. Il clan Spada dal 1998 finisce in inchieste per usura estorsione e traffico di stupefacenti. Oggi il capo clan Carmine è in carcere per estorsione con aggravante mafiosa. Il cugino Armando per corruzione con aggravante mafiosa. Il nipote Enrico per spaccio”.
E continua: “Il nipote Ottavio a giudizio per tentato omicidio plurimo. Il fratello Roberto, autore del post che potete leggere, attuale reggente del clan é indagato per minacce. Roberto Spada definisce ‘scrofa’, la giornalista di Repubblica, Federica Angeli. Se il Sig. Roberto Spada crede di spaventarmi con i suoi metodi da guappo si sbaglia. Il suo sorriso sparirà sotto i colpi della legge, come avvenuto per il resto della sua famiglia. Noi del Pd daremo una mano alla giustizia”.

Non si lascia intimorire neanche Federica Angeli, che non intende lasciare Ostia nonostante le continue minacce ricevute: “la metà delle persone che incontro per strada abbassa la testa, e l’altra metà attraversa la strada per stringermi la mano. Resto perché quando inizio una battaglia la porto fino in fondo. Quello che mi sta dando coraggio è anche il lavoro del procuratore capo Giuseppe Pignatone”. Immediata è giunta ai due la solidarietà da parte del campidoglio.

“Al senatore Stefano Esposito e alla giornalista Federica Angeli va tutta la mia solidarietà e la mia consonanza per le minacce ricevute dai clan di Ostia. Non siete e non sarete mai soli. Il coraggio delle scelte si paga spesso a caro prezzo, lo so bene, ma le battaglie giuste vale sempre la pena combatterle e non ci facciamo spaventare. Ci sono forze sane nella nostra città, e sono tante, che lavorano ogni giorno senza tregua per affermare la legalità e la giustizia, anticorpi sociali contro l’illegalità e la criminalità. Insieme istituzioni e cittadini possiamo vincere la mafia a Ostia, a Roma, nel paese. Andiamo avanti senza paura”. Ha dichiarato in una nota l’Assessore alle Politiche sociali, Salute, Casa ed Emergenza abitativa, Francesca Danese.

Un concetto ripetuto anche dal vicesindaco Nieri nella nota in cui esprime la sua completa solidarietà verso Esposito e Angeli: “E’ evidente che a Ostia c’è un problema serio di infiltrazioni mafiose – aggiunge – ed è un bene che queste siano venute alla luce in maniera così clamorosa in queste settimane. Certo la vicenda politica e amministrativa si è complicata, ma francamente io preferisco questo stato di crisi ai silenzi conniventi che hanno caratterizzato gli anni passati. La Procura sta facendo un ottimo lavoro, ma purtroppo non basta il lavoro investigativo. E’ necessaria la ribellione del tessuto cittadino sano del Litorale e devono essere coinvolti tutti. Le forze politiche della maggioranza che governa Roma devono fare uno scatto in avanti e coinvolgere l’associazionismo, che rappresenta l’antimafia sociale, e tutti i cittadini. Quel territorio non sarà lasciato marcire in mano ai clan. Le loro minacce non spaventano nessuno. Sono convinto che bisogna rispondere in modo popolare a questi gravissimi fatti. E’ necessario organizzare un incontro pubblico per ribadire che tutti insieme sradicheremo i fenomeni mafiosi dal nostro Litorale e cacceremo via delinquenti e criminali da Ostia. Non l’avranno vinta. Scriveremo insieme una nuova pagina per Ostia”.

Marco Orlando