Tassazione alla pesca sportiva

30 marzo 2015 | 13:30
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Tassazione alla pesca sportiva

Di Nora: “Concordo con i pescatori sportivi di non finanziare con questo fondo il fermo biologico della pesca professionale”

Il Faro on line – L’articolo 21 della Proposta di Legge C. 338 e C. 339 stabilisce che “A decorrere dal l° gennaio 2016 chiunque intenda effettuare attività di pesca sportiva o ricreativa in mare è tenuto alla comunicazione di cui all’articolo 1 decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 6 dicembre 2010, come modificato dal decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 15 luglio 2011. La comunicazione ha validità annuale”. Tutti sono tenuti alla comunicazione mentre solo i soggetti di età compresa tra i 16 ed i 65 anni sono obbligati al pagamento di un contributo annuo pari a 20 euro se intendano esercitare la pesca sportiva da imbarcazioni a motore e pari a 10 euro negli altri casi.

“Un contributo troppo basso se proporzionato alle qualità e quantità che la pesca sportiva sbarca in alcuni periodi dell’anno”, dichiara Erminio Di Nora, Presidente della fondazione Angelo Vassallo. Chi sarà colto a pescare in violazione alle norme sarà obbigato a pagare poco più di 150,00 euro, “Niente se pensiamo che durante la stagione estiva le coste del Golfo di Gaeta vengono predate da pescatori senza scrupoli. Ci starebbe bene anche una bella denuncia penale”, precisa Di Nora. Rispetto agli attrezzi utilizzabili per la pesca sportiva in mare l’articolo 22 abroga la lettera f) dell’articolo 138 del DPR 1639/68 e con esso la possibilità di utilizzare palangari e nasse. “Una risposta importante e fondamentale alla concorrenza sleale di una parte della pesca sportiva verso chi svolge questo lavoro per vivere”.

“Concordo invece con i pescatori sportivi di non finanziare con questo fondo il fermo biologico della pesca professionale” – conclude Di Nora – che avanza la proposta del ripopolamento ittico e alla costituzione di aree precluse, utilizzando i fondi per proteggere l’ecosistema marino e punire soprattutto coloro che inquinano la Natura, distruggendo un patrimonio che non ci appartiene”.