Acqua Pubblica, il Comune impugna la diffida della Regione

10 maggio 2015 | 08:00
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Acqua Pubblica, il Comune impugna la diffida della Regione

Manuedda: “Non intendiamo arrenderci al disegno per il quale l’acqua sia gestita da un unico soggetto privato”

Il Faro on line – Approvata ieri la delibera di giunta con la quale l’Amministrazione Comunale ha formalmente stabilito di impugnare al Tar l’atto con cui la Regione Lazio ha diffidato il Comune a cedere il proprio servizio idrico ad Acea. Un’iniziativa di forte valore politico, concordata tra alcuni dei comuni interessati (tra i quali, salvo ulteriori adesioni, Arsoli, Agosta, Canale Monterano, Roviano, Capena, Roviano, Cerreto Laziale e Ladispoli), il Coordinamento degli Enti locali per l’Acqua pubblica e il Coordinamento Regionale per l’Acqua pubblica.

“I motivi per i quali riteniamo infondata la diffida della Regione Lazio – afferma l’assessore all’Ambiente Alessandro Manuedda – li abbiamo già ampiamente illustrati in precedenza, in occasione dell’invio della nostra contro diffida. Ma unitamente agli altri Comuni che non intendono arrendersi al disegno per il quale nel Lazio e, forse, nell’Italia centrale l’acqua sia gestita da un unico soggetto sostanzialmente privato, come Acea, abbiamo ritenuto opportuno andare avanti con un’azione forte che faccia comprendere alla Regione e al Governo che quella per l’acqua pubblica è una battaglia non derogabile per equità sociale ma, anche e soprattutto, per rispetto della volontà popolare che si è espressa con chiarezza con il Referendum del 2011. In particolare – continua l’assessore Manuedda – è necessario che la Giunta Regionale esca dall’ambiguità che caratterizza la sua azione sul tema dell’acqua pubblica. Non è possibile, infatti, che da un lato sia stata approvata la Legge Regionale, nata da un iniziativa dei cittadini e dei Comuni, n. 5 del 2014

“Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” e dall’altro, con la Delibera di Giunta n. 947 del 30 dicembre (!) 2014 sia stato conferito il mandato agli uffici regionali di procedere con la diffida, poi arrivata nel mese di marzo, a trasferire il servizio idrico ad Acea. Da parte nostra – conclude l’assessore Manuedda – insieme agli altri comuni, rinnoviamo la diffida alla Regione ad attuare la propria Legge n. 5/20014, definendo i nuovi ambiti di bacino idrografico e i relativi enti di governo che, nel rispetto della Legge e della volontà popolare, garantiscano la “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”.