Barbani (M5S): “Il Consiglio Comunale non può costringere nessuno a fare beneficienza”

27 maggio 2015 | 17:00
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Barbani (M5S): “Il Consiglio Comunale non può costringere nessuno a fare beneficienza”

Il Consigliere: “La nostra proposta sarà quella di istituire un fondo dove chi vorrà potrà donare in forma anonima e volontaria”

Il Faro on line – “La mozione del consigliere di minoranza Mirko Mecozzi non è stata accolta semplicemente perchè irricevibile e di impossibile attuazione. Non può infatti il consiglio comunale costringere alcuno a versare ciò che gli è dovuto in beneficenza e quindi la nobile idea non si può regolamentare”. Lo dichiara in un comunicato il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Claudio Barbani.

“Ciò però – prosegue il comunicato – non impedisce ai volenterosi di farlo ed infatti io fino a questo momento tutto ciò che ho ricevuto come consigliere comunale, circa 400 euro in 1 anno di amministrazione, l’ho già versato in beneficenza pubblicando i bonifici sui miei profili Facebook e Twitter, come da me personalmente promesso in campagna elettorale. 

Non posso e non voglio però obbligare nessuno dei miei colleghi a fare lo stesso, perchè capisco che tutti ci stiamo rimettendo qualcosa, Sindaco, assessori e consiglieri. Ricordo che nessuno di noi ha iniziato una lunga e scintillante carriera politica e fra le regole del Movimento 5 Stelle c’è quella del “massimo due mandati e a casa” proprio per evitare di costruirsi posizioni economiche e di potere che poi possono fare gola a tutti.

Le nostre personali disponibilità – continua il consigliere – economiche sono date dalla normale vita quotidiana di ognuno di noi e dalla propria carriera lavorativa e ricevere critiche da chi negli anni si è arricchito in contemporanea alla sua esperienza politica o da chi riceveva “un caffè all’anno da ogni civitavecchiese” è quanto meno improprio. La nostra proposta sarà quella di istituire un fondo dove chi vorrà potrà donare quello che si sente, in forma anonima e volontaria.

Speriamo che a questo fondo aderiscano anche i nostri colleghi più ricchi – conclude Barbani – magari quelli che percepiscono dai cittadini un vitalizio per le loro carriere politiche in Parlamento o alla Regione: d’altronde Porrello e Grande già lo fanno ed hanno dimostrato che restituire parte del loro lauto stipendio è possibile, basta semplicemente volerlo.