Il Faro on line – Il confine orientale può essere considerato come uno spazio in cui per secoli si sono intrecciate e sovrapposte molteplici frontiere, di natura politica, culturale, religiosa e infine nazionale. Un luogo non solo fisico, in quanto parte dell’Adriatico e in sostanza limite fra la penisola italiana e quella balcanica, ma anche cerniera tra l’Europa occidentale e quella orientale. Proprio in quanto superficie di rottura, il confine orientale rimane certamente un nodo caratteristico nella storia d’Italia.
Questo volume di Siboni è di lettura accessibile anche a un pubblico non specialistico, interessato alle tematiche istriano-dalmate. Dalla pace di Campoformio ai fermenti irredentisti di fine Ottocento, dalle rivendicazioni seguite alla Grande guerra sino alla politica fascista e all’esodo giuliano, viene approfondito lo scenario diplomatico internazionale con le sue implicazioni prima e dopo la Seconda guerra mondiale.
Il confine orientale collocato geograficamente dalle sponde del fiume Isonzo alla displuviale alpina orientale, racchiude il Carso, triestino e goriziano e la penisola istriana fino al fiume e al litorale dalmata con i suoi arcipelaghi di isole fino al Cattaro. L’autore considera i molti aspetti endogeni ed esogeni in costante azione nell’area, considerata, giungendo all’epoca più recente, dopo la crisi della Jugoslavia, ed esaminando i rapporti con l’Unione europea, la cooperazione tra gli stati e la politica culturale in atto fra Italia, Slovenia e Croazia.
Giorgio Federico Siboni laureato in Storia dell’Età dell’illuminismo, è archivista-paleografo diplomato. Collabora con l’Università degli Studi di Milano (Cattedra di Archivistica). Vicepresidente dell’Associazione Magna Carta, commissario scientifico per il progetto nazionale Genesi e mutamenti delle strutture del potere territoriale in Adriatico e delegato presso il Miur-Gruppo di lavoro sulla storia degli esuli giulianodalmati.
“Il confine orientale” di Giorgio Federico Siboni
Oltre Edizioni – pag. 144 – € 18,00.
Stefano Piermaria