Consorzio, rapporto 2014: ospedalizzazione e mortalità

30 luglio 2015 | 07:00
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Consorzio, rapporto 2014: ospedalizzazione e mortalità

L’assessore Manuedda: “Con l’acquisizione di questi ultimi dati epidemiologici, procederemo a una serie di azioni finalizzate a ridurre il carico inquinante”

Il Faro on line – “Lo stato di salute della popolazione di Civitavecchia, negli anni 2010 – 2012, continua a destare forte preoccupazione, con particolare riferimento ai dati, sensibilmente superiori alla media regionale, relativi all’ospedalizzazione e alla mortalita’ per determinate patologie, quali le malattie respiratorie e i tumori alla pleura, al tessuti linfatico ed ematopoietico e al rene, soprattutto, in quest’ultimo caso, per la popolazione femminile.
Questo può considerarsi l’unico dato di rilievo contenuto nel rapporto 2014 pubblicato dal Consorzio, organismo che, è doveroso ricordarlo, non ha nulla a che vedere con l’Osservatorio Ambientale, prescritto dal Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale e costituito dalla Regione Lazio nel 2010. Il Consorzio, non essendo un soggetto abilitato a condurre ricerche epidemiologiche, si è limitato unicamente a riportare i dati pubblicati sul sito internet del Dipartimento di Epidemiologia (Dep) del Servizio Sanitario Regionale” – lo dichiara Alessandro Manuedda, Assessore all’Ambiente.

“Per il resto – continua l’assessore – la pubblicazione del rapporto del Consorzio ha contribuito, come negli anni precedenti, a generare un clima di incertezza e confusione, che conferma la necessità, per il Comune di Civitavecchia, di uscire dal Consorzio stesso. Decisione che sarà formalizzata entro la fine dell’estate.
Non è più accettabile che, come descritto nel rapporto del Consorzio, ci siano ben tre reti di centraline che dovrebbero rilevare la qualità dell’aria: una di proprietà Enel (circostanza che si commenta da sé), una del Consorzio, che fornisce dati non utilizzabili ai fini di legge e una, l’unica ufficiale, di Arpa Lazio. Con l’uscita del Comune dal Consorzio, le centraline saranno attribuite alla Regione che dovrà provvedere alla loro revisione, ammodernamento e ricollocazione, avvalendosi, anche e soprattutto per la pubblicazione e la valutazione dei dati, di Arpa Lazio”.

“La situazione sanitaria – continua il comunicato – ha raggiunto, da tempo, un livello di attenzione tale da non consentire anni di dibattito sul “disaccordo”, registrato dal Consorzio, tra la sofferenza sanitaria della popolazione e la qualità dell’aria “accettabile”, con livelli di inquinamento, registrati dalle centraline, costantemente nei limiti di legge.
Allo stesso tempo, il clima di incertezza generale non può essere alimentato da interpretazioni, che puntualmente compaiono subito dopo le pubblicazioni dei rapporti del Consorzio, volte a distogliere l’attenzione dal peso della centrale a carbone nel panorama dei fattori di inquinamento presenti in città.
Sono certo che nei prossimi mesi assisteremo, come già avvenuto a Brindisi e a La Spezia, a ulteriori tentativi di depistaggio, con una particolare attenzione ad altre fonti di emissioni, come i caminetti a legna, che, sebbene, in quadro generale, è opportuno che siano oggetto di specifica regolamentazione, in un contesto come il nostro suonano come una provocazione offensiva.
La qualità dell’aria e le ricadute al suolo degli inquinanti devono essere monitorate dalle autorità competenti, Regione e Arpa in primo luogo e l’Osservatorio Ambientale, quello regionale, è il luogo dove i dati ambientali e sanitari devono essere analizzati e comunicati alla popolazione”.

In questo senso – conclude l’assessore – sono costretto a rilevare il ritardo del Dipartimento di Epidemiologia Regionale nella conclusione dello studio di epidemiologia ambientale “ABC” e nella presentazione ufficiale, che nei mesi scorsi era stata annunciata proprio per queste settimane, dei risultati all’Osservatorio Ambientale. Nell’ultima riunione, tenutasi a Roma lo scorso 16 luglio, il Dipartimento ha rinviato a due successivi momenti, settembre e dicembre, la pubblicazione dei risultati definitivi dello studio “ABC”, unitamente ai dati sullo stato di salute della popolazione successivi al 2012.

Condividiamo la preoccupazione per lo stato di sofferenza sanitaria della popolazione e, con l’acquisizione di questi ultimi dati epidemiologici forniti dall’autorità competente, procederemo a una serie di azioni finalizzate a ridurre il carico inquinante nel suo complesso, a cominciare dalla richiesta di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord e dalla proposta di inserimento nel Piano di Qualità dell’Aria Regionale di misure volte a impedire o a ridurre l’inquinamento causato dal porto, oltre a sollecitare nuovamente il Ministero dell’Ambiente a garantire il rispetto delle prescrizioni relative all’elettrificazione delle banchine”.