Tanzania, Farmacisti in aiuto: l’educazione all’acqua

4 agosto 2015 | 06:30
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Tanzania, Farmacisti in aiuto: l’educazione all’acqua

Il Faro on line – La situazione sanitaria in Tanzania è critica: la piaga del  tifo, delle sindromi diarroiche e delle altre patologie provocate da scarse condizioni igienico-sanitaria che fino a poco tempo fa si verificavano  in percentuale ridotta, ora invece colpiscono molta della popolazione, soprattutto scolastica, della valle. In particolare le scuole, così come sono attrezzate adesso, non sono in grado di sostenere l’aumento della popolazione e la limitazione conseguente all’accesso all’acqua degli acquedotti, la cui manutenzione specialmente nella rete erogativa terminale e assai carente; diventano, quindi, un serbatoio ed un centro di diffusione di malattie.

“Acqua ed Energia” (edizione 2014 del Rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali) evidenzia come non solo la sete in sé, ma anche molte conseguenze sociali negative sono collegate alla scarsità di acqua potabile. Ebola e malaria sono solo alcune delle malattie a cui vanno incontro le popolazioni che non hanno accesso ad acqua bevibile. 
“Specialmente in Africa, per procurarsi acqua potabile bisogna camminare anche per 4-5 ore al giorno. Cammino che si svolge in condizioni spesso avverse. Sono sempre le donne e le ragazze, a volte poco più che bambine, a dover compiere tutto il cammino fino alla più vicina fonte di acqua potabile. Questo porta le ragazze ad affrontare costantemente rischi e pericoli di ogni genere. 4-5 ore al giorno di cammino per procurarsi acqua potabile comportano, inevitabilmente, che le ragazze facciano tardi a scuola. In molti casi, le ragazze smettono completamente di andarci”. 

Riceviamo da Farmacisti in aiutoche da oltre 10 anni opera con progetti sanitari, scolastici, di approvvigionamento idrico e di assistenza sociale proprio in Tanzania, nella Valle dello Yovi: “Per fortuna, nelle zone in cui operiamo, la situazione non è così critica e grazie ai progetti di approvvigionamenti idrico si lavora per la costruzione di pozzi che possano garantire accesso all’acqua al più ampio numero di persone. Tuttavia le condizioni igienico-sanitarie sono spesso precarie nelle scuole, proprio perché la mancanza di accesso all’acqua, inibisce le più comuni pratiche igieniche quotidiane (come lavarsi le mani dopo essere stati in bagno)”.

Come interrompere questo circolo vizioso che ha protagonista il bambino/scolaro che è malato, che inconsciamente fa ammalare altri che, una volta lui curato e guarito, lo faranno riammalare ed essere  nuovamente lui fonte di malattia per altri?

“Fino ad ora abbiamo sostenuto l’Ospedale di Msange nel lavoro di cura degli ammalati, fornendo contributo per l’acquisto dei farmaci e abbiamo promosso la buona pratica della diagnostica precisa, facile ed immediata, con conseguenti terapie mirate ed efficaci ad alta probabilità di guarigione”.
Inoltre una importante collaborazione tra l’ospedale e le scuole locali ha permesso l’attuazione del progetto “Karibu magi safj”  che prevede una corposa ed assai qualificata educazione sanitaria.

“Confidiamo che queste lezioni – interviene Tullio Dariol Presidente dei Farmacisti in aiuto – possano diventare un programma permanente di educazione sanitaria. “Wash your hands after using the toilets, before eating” (ndr. lavatevi le mani dopo aver usato il bagno e prima di mangiare)  questo il giusto ritornello di Ilenia che tiene una lezione in una scuola, ma in questa scuola nei gabinetti non c’è acqua. Per questo continuiamo a lavorare duramente soprattutto nella diffusione di queste notizie e delle condizioni di vita in questi angoli del mondo dimenticati”.

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